Tempo di rinnovamento per il Museo della Canapa, Antenna dell’Ecomuseo della Dorsale Appenninica Umbra, di Sant’Anatolia di Narco (Perugia). Sì perché, dopo otto anni dalla sua apertura, la struttura è stata recentemente interessata da importanti lavori di riorganizzazione e sabato 9 luglio 2016, alle ore 10 (Piazza Comune Vecchio n° 1, Sant’Anatolia di Narco – Pg), verrà inaugurato il prodotto finale: un allestimento del tutto nuovo e laboratori di tessitura ristrutturati attraverso processi di bioarchitettura in Canapa e calce.
Una cornice, dunque, migliorata e più adeguata a illustrare temi quali la coltivazione e lo sfruttamento della Canapa, nonché ad esporre gli strumenti della lavorazione, della tessitura e le collezioni tessili provenienti dai privati. Un progetto, questo, sostenuto economicamente dalla Regione Umbria e dal Bacino Imbrifero Montano, con il patrocinio dell’International Council of Museums e del British Council Italia.
Peculiarità degli ambienti sarà l’utilizzo della multimedialità e dell’esperienza multi sensoriale: con testimonianze e mezzi espositivi che toccano tutti i campi comunicativi, dal video all’audio, infatti, il visitatore verrà condotto alla scoperta delle relazioni tra gli oggetti, della loro funzione e storia. Inoltre, il Museo includerà l’installazione permanente Spinning Dolls di Liliane Lijn, artista statunitense che vive e lavora tra Londra e l’Umbria, prima donna a creare opere di arte cinetica (ovvero quelle in cui è fondamentale il movimento, che può essere reale, se ottenuto con l’uso di meccanismi specifici, oppure illusorio e ottico, se realizzato con effetti di luce).
La mostra della Lijn, come dice il titolo, attraverso rimandi all’astronomia, all’aerodinamica e alla zoologia, realizza, come si legge in una nota stampa del museo, “una metafora stratificata dell’archetipo femminile”: se, da un lato, infatti, dolls sono le bambole, dall’altro, il verso to spin ha più significati, come quello di filare, ruotare e inventare storie, appunto i tanti ruoli dello stereotipo delle donne. Proprio per l’esposizione permanente dell’artista anglo-americana, inoltre, il Museo della Canapa, Antenna dell’Ecomuseo della Dorsale Appenninica Umbra, ha ricevuto il patrocinio del British Council Italia, dopo aver precedentemente ottenuto quello dell’International Council of Museums – Italia.
Ma i riconoscimenti non finiscono qui. Con la ristrutturazione dei laboratori di tessitura attraverso lavori di bioarchitettura in Canapa e calce, infatti, il Museo ha ricevuto i marchi Bandiera Verde Agricoltura di CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) e Green Heart Quality della Regione Umbria, nonché la menzione speciale per l”eccellente pratica nella relazione fra museo e paesaggio culturale”. Forse è anche per questa forza di premi e riconoscimenti che è stato presentato tra le dieci migliori best practices italiane nel corso della 24esima Conferenza generale dell’ICOM (International Council of Museums) “Musei e paesaggi culturali”.
Fonti: Museo della Canapa