Con la canapa si può fare proprio di tutto. Carta, tessuti, medicinali. Ma anche automobili e perché no, le nostre case. Ormai sono decenni che nella bioedilizia si usa questo materiale naturale e molto resistente ed è il caso di dire che il futuro è della canapa, anche nel settore edile.
Perché costruire delle case di canapa?
La fibra di canapa è un materiale sorprendente: completamente ecosostenibile, è capace di assorbire le emissioni di carbonio (un metro cubo di canapa calce può imprigionare più di 100 kg di CO2) che si traduce, in caso di utilizzo in edilizia, in abitazioni salubri e carbon negative.
Ma non solo. Grazie alla particolare struttura delle fibre, la canapa non ha eguali in termini di isolamento acustico e termico, riuscendo ad assorbire molto più vapore acqueo di altri materiali naturali, regolando così il livello di umidità interna e gli sbalzi di temperatura.
A differenza del legno, altro materiale naturale, i mattoni di canapa sono ignifughi, perché la canapa a contatto con la calce si mineralizza e diventa inoltre inattaccabile da muffe, batteri e roditori, riducendo quindi anche la necessità di interventi manutentivi. In più in un’abitazione in legno deve essere generalmente aggiunto uno strato isolante, una membrana traspirante e una barriera contro l’umidità, mentre le case di canapa riescono da sole ad assolvere tutte queste funzioni. Per questo anche il processo di produzione è più semplice ed economico.
Dove lo potremo vedere? E’ molto improbabile che vedremo realizzati edifici complessi e dalle altezze elevate perché la canapa ha anche qualche difetto, non riesce a sopportare troppo carico. Ma il suo utilizzo si sposa perfettamente in contesti piccoli, magari come case secondarie o in luoghi in cui è doveroso rispettare l’habitat e il contesto naturalistico.
Se pensate che ciò avverrà in un futuro molto lontano e in nazioni diverse dalla nostra vi sbagliate: l’edificio in canapa più grande d’Europa, Case di Luce è a Bisceglie, in provincia di Bari. Si tratta del più grande edificio costruito in canapa e calce, che vanta bassissimi consumi, grazie allo sfruttamento passivo degli apporti solari, della ventilazione naturale ed all’utilizzo di fotovoltaico e solare termico.