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Milano ‘rivoluzionaria’: cannabis terapeutica coltivata nei parchi in città

Ne avevamo già parlato ma ora si fa sul serio. Pochi giorni fa infatti si è insediato per la prima volta il tavolo di lavoro a cui partecipano l’assessore alla Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open data, Lorenzo Lipparini, Alessandro De Chirico, promotore della proposta e capogruppo di Forza Italia e altri esperti – tra docenti e medici – dell’università di Milano.

L’obiettivo è semplice ma ambizioso: permettere le coltivazioni di cannabis ad uso terapeutico direttamente in città. Da dove viene questa idea? Evitare le importazioni dagli altri Paesi e, soprattutto, evitare di alimentare il giro di affari della criminalità organizzata.

“La cannabis terapeutica è necessaria per tanti malati che chiedono questo tipo di medicinali per le più svariate patologie – ha sottolineato De Chirico -. Si stima che il fabbisogno nazionale sia di due tonnellate per più di 20mila utilizzatori. Lo stabilimento militare di Firenze ne produce 100 kg, altri 700 kg vengono importati e pagati a peso d’oro da Germania e Canada e il resto alimenta lo spaccio gestito dalla criminalità organizzata”.

Il consigliere, però, vorrebbe che la situazione fosse diversa a Milano, dove – grazie a una delibera della regione Lombardia – la cannabis terapeutica è già gratuita e rimborsata dal sistema sanitario nazionale. “Ora manca un ultimo importante tassello: rompere il monopolio di Stato della produzione di medicinali contenenti Cbd e Thc. Ci vuole la volontà politica dell’attuale Governo – ha evidenziato De Chirico – di portare avanti il lavoro svolto dal ministero della Salute dal 2010. È necessaria la collaborazione degli enti pubblici, delle università e degli istituti di ricerca”.

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