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Grattacielo in legno. Chi ce l’ha più alto?

In questi ultimi anni il legno come materiale da costruzione ha subito un notevole rilancio. Oggi le torri si costruiscono con gli alberi I primi...
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Grattacielo in legno. Chi ce l’ha più alto?

In questi ultimi anni il legno come materiale da costruzione ha subito un notevole rilancio. Oggi le torri si costruiscono con gli alberi

I primi a prendere il via sono stati i norvegesi. Nel 2015 a Bergen, una città del sud-ovest della Norvegia, viene eretta la Treet Tower, un grattacielo completamente realizzato in legno di ben 49 metri d’altezza e 14 piani di residenza. Subito, l’anno successivo, i canadesi entrano nel vivo della gara conquistando la testa della classifica con 52 metri d’elevazione. Il loro Brock Commons a Vancover ospita un residence studentesco di 18 piani. Ma non è ancora detta l’ultima parola: i norvegesi inaugurano a marzo di quest’anno il nuovo grattacielo a struttura lignea più alto al mondo. La Mjøsa Tower, sita a Brumunddal, a circa 100 chilometri da Oslo, avrà uno slancio di ben 85 metri. La gara alla costruzione in legno più alta è lanciata!

Questi grattacieli non raggiungeranno mai la cifra dell’avveniristico Burj Kalifa, 828 metri di altezza e 160 piani che si trova a Dubai. Il grattacielo più alto del mondo è realizzato in acciaio, cemento e vetro, ottimi materiali, ma nonostante ciò appartenenti ormai al secolo scorso, estremamente inquinanti e con un impatto ambientale elevato. La maggior parte dei nostri gas serra sono correlati all’edilizia. È anche per questo che si propende sempre di più ad utilizzare il legno come materiale da costruzione che dimostra un impatto ambientale minore. È infatti un isolante termico, duraturo, ecologico, sostenibile e riciclabile. Le sue proprietà, inoltre, permettono di realizzare edifici sicuri, salubri ed efficienti. I grattacieli di legno, rispetto a quelli realizzati con i materiali tradizionali, sono più leggeri, con fondamenta meno profonde. Questi aspetti portano a tre ulteriori vantaggi: una maggior velocità costruttiva e un cantiere più snello. La prefabbricazione delle strutture in legno contribuisce infatti a ridurre i tempi di costruzione. Inoltre, con un vantaggio di prestazioni energetiche e di sostenibilità ambientale, è oggi a volte più economico utilizzare il legno che non altri materiali come l’acciaio o il cemento armato.

Ancora, le proprietà antisismiche delle strutture in legno rendono questo materiale adatto a costruire in altezza. Nel 2007 il CNR-Ivalsa, capofila di un progetto di ricerca internazionale, ha realizzato in Giappone presso il più grande laboratorio di prove sismiche al mondo, il NIED di Miki (Kobe), un edificio di 7 piani interamente a struttura portante in legno per verificare le resistenze al sisma di edifici multipiano. Faceva parte del gruppo di ricerca l’architetto Paolo Simeone, oggi docente del Master in Architettura delle Costruzioni in legno del Politecnico di Torino : «Per la prima volta nella storia della ricerca – dice – un edificio ligneo di 24 metri è stato testato ai più violenti terremoti senza mai perdere le proprie caratteristiche strutturali. Dopo 12 test sismici l’edificio non solo è rimasto in piedi e perfettamente eretto nella stessa posizione ma non ha nemmeno subito danneggiamenti gravi o irreparabili».

Come si costruiscono queste torri lignee? La tecnologia utilizzata è il CLT. Acronimo di Cross Laminated Timber, è un pannello strutturale compensato costituito da strati sovrapposti e incollati in maniera incrociata di tavole di legno massiccio. Questa sistema costruttivo aumenta la sicurezza della struttura e ne migliora anche la resistenza al fuoco. Essendo la struttura realizzata di elementi in legno massiccio in presenza di un incendio, e quindi di un contatto diretto con la fiamma, gli strati esterni del pannello CLT si carbonizzano creando una sorta di “protezione” per gli strati sottostanti che continuano a svolgere la loro funzione strutturale.

Ma quanto dura un edificio realizzato con questa tecnologia? «È la domanda che mi fanno più spesso, sia i miei clienti che gli studenti – risponde l’architetto Simeone – “Quanto dura un edificio di cemento armato? 50 anni? Allora dico che un edificio di legno può durare anche di più! Ma anche qui ci vuole una premessa: la progettazione e la qualità della realizzazione di un edificio di legno determinano l’80% della buona riuscita e quindi anche della durabilità di una qualsiasi costruzione che impieghi il legno come materiale strutturale. È in quell’80% che dobbiamo tenere sempre alta la qualità e l’attenzione del “lavoro” umano… al restante 20% ci penserà lui, il nostro protagonista, ovvero il legno».

E in Italia? Già nel 2013 veniva inaugurato a Milano il complesso “Cenni di cambiamento” che rappresenta è la prima torre interamente realizzata in legno: 9 piani di appartamenti in pieno centro città. Questa estate sarà invece pronta a Jesolo (VE) la Cross Lam Tower, la torre in legno più alta d’Italia, ben 42 metri. Secondo Simeone «il mercato italiano delle costruzioni di legno sta crescendo notevolmente e siamo in cima alla classifica europea per numero di edifici prodotti».

L’Italia è un paese ricco di boschi. Il tipo di legno principalmente utilizzato per uso strutturale proviene proprio da conifere come Abete, Pino e Larice. È noto alla cronaca la grande devastazione di boschi di conifere che, a causa del maltempo, sono stati abbattuti nel Nord Italia. Solo nel Trentino 700 mila mc di legname è stato raso al suolo. A cosa corrisponde, quindi, questa grave perdita in termini di potenziale materiale da costruzione? «Facendo due conti a spanne – ipotizza Simeone – con 700.000 metri cubi di legno è possibile teoricamente produrre legno per 2.500 edifici di legno di 7 piani. Ma non dobbiamo dimenticare il lavoro necessario a trasformare la pianta abbattuta in legno strutturale idoneo alle costruzioni».

Ai giapponesi, invece, serviranno solo 185.000 mc di legname per la realizzazione del W350. Il grattacielo di 350 metri dovrebbe sorgere a Tokyo nel 2041. Londra, da parte sua propone la Oakwood Timber Tower, una torre in legno lamellare di 80 piani alta 305 metri.

È solo una questione di tempo!

Il lupo Ezechiele ormai è diventato vegano…hai voglia a buttare giù un’intera torre di legno! I tre porcellini sono al sicuro in cima alle nuvole nel loro attico delux.

Arch. Elisa Cagelli


Paolo Simeone, Milano 11/12/18

Paolo Simeone è un architetto esperto di edilizia sostenibile di legno. Per nove anni è stato ricercatore presso il Cnr-Ivalsa, il più grande istituto di ricerca italiano nel settore foresta-legno, dove ha lavorato con un team internazionale di ingegneri e tecnologi, diretto dal prof. Ario Ceccotti, allo studio e alla sperimentazione dei sistemi innovativi nel campo delle costruzioni di legno. In particolare ha condotto le ricerche inerenti alla prefabbricazione e alla modularità con tecnologia X-Lam attraverso la progettazione e realizzazione di diversi prototipi full-scale. Nel 2014 ha fondato lo studio DUOPUU (www.duopuu.eu) e svolge attività di progettazione, consulenza e ricerca nel campo dell’architettura di legno. Milanese di adozione, Paolo è anche socio fondatore del FabLab Opendot (www.opendotlab.it) e graphic designer. Attualmente è docente e responsabile di laboratorio nel nuovo Master in Architettura delle Costruzioni in legno del Politecnico di Torino.

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