Mary Moonlight, Legal Weed e Cbweed, le tre principali aziende di cannabis light, non ci stanno a rimanere a guardare dopo la campagna pregiudiziale contro il settore dell canapa in Italia. Per questo hanno deciso di lanciare un comunicato congiunto per portare all’attenzione delle Istituzioni il problema, che non può essere ignorato e che, soprattutto, non può essere lasciato in un limbo di incertezza. Basterebbe poco per affrontarlo in maniera concreta, c’è la volontà da parte del Parlamento?
“Quello che chiediamo – si legge nel comunicato – è una regolamentazione del settore perché la legge ( la 242 del 2016 n.d.r.) parla chiaro, dunque vogliamo essere tutelati in quanto professionisti che svolgono nella legalità il proprio lavoro. Una tutela che non riguarda solo le nostre attività imprenditoriali ma anche i consumatori, perché lo stato deve tutelare innanzitutto i diritti dei cittadini”.
“Una regolamentazione del settore infatti gioverebbe non solo alle aziende operanti nel settore della cannabis ma anche ai migliaia di consumatori che ogni giorno acquistano i prodotti che vengono utilizzati anche a scopo alimentare, quindi dovrebbero essere prodotti rispettando i più alti standard alimentari, cosa che noi già facciamo indipendentemente da quando siamo nati. Con un mercato non regolamentato i consumatori non sono tutelati e il rischio è che possa essere immessa nel mercato merce poco salubre”.
“Siamo una realtà viva nel nostro paese, con milioni di fatturato e con centinaia di migliaia di consumatori che ogni giorno acquistano e apprezzano i nostri prodotti, che rispettano da sempre la legge sugli stupefacenti ( la 309 del 1990 n.d.r.).”
“Abbiamo appreso – proseguono – che nei giorni scorsi il senatore del Movimento 5 Stelle Ciampolillo ha fatto appello alle forze politiche sane del Parlamento per votare «subito una legge che consenta anche la commercializzazione della cannabis light, delle infiorescenze e dei prodotti derivati da piante sviluppate con semi certificati», appello che anche noi sottoscriviamo e siamo pronti anche noi ad aprire un dialogo con le istituzioni affinché si trovi al più presto una soluzione a salvaguardia dell’interno settore della canapa”