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La lotta ai radicali liberi passa anche per la canapa. Scopri le sue proprietà antiossidanti

La Canapa è una delle piante più sorprendenti presenti in natura, coltivata sin dall’antichità e sfruttata per i suoi molteplici usi e per le sue tante proprietà benefiche.

In quest’ articolo vorrei soffermarmi principalmente sull’attività antiossidante di questa pianta, ma, prima di discuterne in modo approfondito è importante capire che cosa è un antiossidante.

Nel nostro organismo avvengono una miriade di reazioni diverse, alcune di queste (spesso causate da fattori esterni quali smog, inquinamento, raggi UV), portano alla formazione di specie chiamate radicali liberi, questi sono molecole o atomi particolarmente reattivi poiché possiedono un elettrone spaiato. A causa di questa caratteristica sono molto instabili e vanno alla ricerca continua dell’equilibrio chimico “rubando” all’atomo vicino un elettrone, in questo modo il radicale ottiene un numero di elettroni pari e non più spaiati, il che lo rende stabile. Il problema è che la molecola da cui il radicale ha sottratto un elettrone, diventa a sua volta instabile, innescando una reazione a catena che porta al danneggiamento delle strutture cellulari, come il DNA le proteine e i lipidi.

Fortunatamente il nostro organismo possiede degli antiossidanti (endogeni) che ci aiutano a mantenere basso il livello di queste sostanze dannose, impedendo il “furto” di elettroni, inoltre molti altri antiossidanti (esogeni) vengono introdotti con l’alimentazione es: VIT C. Quando la produzione di radicali liberi è eccessiva, o la riserva di antiossidanti è insufficiente, si può instaurare una condizione di stress ossidativo.

Il perdurare di una condizione di stress ossidativo, può essere alla base dell’insorgenza di alcune condizioni e/o patologie come, ad esempio:

-malattie neurodegenerative (morbo di Parkinson, Alzheimer, Sclerosi Laterale Amiotrofica/ SLA)

-malattie del sistema cardiovascolare (aterosclerosi).

-invecchiamento precoce.

-patologie respiratorie (enfisema)

La Canapa possiede varie sostanze antiossidanti come i Flavonoidi, uno tra tutti la Quercetina, che è universalmente riconosciuto come uno dei più importanti antiossidanti naturali, ma anche i cannabinoidi presentano questa proprietà, in particolar modo il CBD. [1]

Il 2-[(1R,6R) -3-metil-6-(prop-1-en-2-il) cicloes-2-enil] -5-pentilbenzen-1,3-diolo, o meglio il CBD (ebbene sì questo è il suo nome scientifico) insieme al più famoso THC è uno dei fitocannabinoidi maggiormente presenti nella pianta, ma a differenza di quest’ultimo non possiede alcuna attività psicotropa. È un composto avente proprietà antidepressive [2], anticonvulsivanti [3], antidiabetiche, [4] antinfiammatoria e anticancro [5] e più recenti studi ne hanno sottolineato anche la spiccata proprietà antiossidante.[6]

In poche parole esso agisce nello stesso modo in cui la vernice protegge il metallo dalla ruggine.

Uno studio condotto su topi da laboratorio ha evidenziato la capacità del CBD di ridurre significativamente la componente di tossicità dei neuroni, sottolineandone le proprietà antiossidanti e neuroprotettive. [7] Ulteriori studi effettuati per conto del Governo degli Stati Uniti da Hampson, Grimaldi, Axelrod e Winkcon ha dimostrato che il CBD come antiossidante ha un potenziale del 30% – 50% maggiore rispetto alle vitamine C ed E. [8] Altri ancora hanno messo in luce come questo composto possa effettivamente essere una valida strategia terapeutica per tenere sotto controllo lo stress ossidativo.[9]

Scendendo nei particolari, il CBD agisce in maniera diretta e indiretta.

AZIONE DIRETTA:

Interrompe le reazioni radicaliche: cattura i radicali liberi e li trasforma in forme meno attive grazie alla presenza di gruppi OH nella sua struttura chimica. In particolare impedisce la formazione dei radicali superossido.

Riduce danni ossidativi a livello molecolare: ostacola la perossidazione lipidica che causa il deterioramento dei lipidi.

Riduce la produzione dei ROS (specie reattive dell’ossigeno): grazie al suo potere chelante verso gli ioni dei metalli di transizione coinvolti nella reazione di Fenton i cui prodotti sono radicali estremamente reattivi.

Trasporta proteine protettive che catalizzano la coniugazione di varie molecole tossiche con il glutatione (il più potente antiossidante endogeno).

Nell’uomo porta alla disgregazione della proteina precorritrice dell’amiloide (APP), coinvolta nell’eziopatogenesi della malattia di Alzehimer.

AZIONE INDIRETTA

In questo caso il composto interagisce con altre molecole coinvolte nel sistema redox.

Supporta l’azione di enzimi antiossidanti: tra i quali ricordiamo il superossido dismutasi (SOD) o il glutatione perossidasi.

Mantiene i corretti livelli di glutatione (GSH) necessari per una sufficiente attività antiossidante.

Agisce su diversi tipi di recettori che regolano l’espressione di enzimi antiossidanti.

Attiva alcuni fattori correlati alla trascrizione di geni antiossidanti. [10]

Da tutti gli studi condotti è evidente che la Canapa, soprattutto le varietà con un’alta percentuale di CBD, ha un ottimo potere antiossidante.

Attenzione, non è corretto affermare che assumere CBD protegga dall’insorgenza di malattie causate dallo stress ossidativo, ma è corretto affermare che l’integrazione di questa sostanza anche in combinazione con altre sostanze antiossidanti naturalmente presenti nella frutta e nella verdura possa aiutare a prevenire l’insorgenza di malattie e tenere sotto controllo l’eccessiva produzione di radicali liberi.


[1] [6] [10] Atalay S, Jarocka-Karpowicz I, Skrzydlewska E. Antioxidative and Anti-Inflammatory Properties of Cannabidiol. Antioxidants (Basel). 2019 Dec 25;9(1):21. doi: 10.3390/antiox9010021. PMID: 31881765; PMCID: PMC7023045.
[2] Zanelati, T., Biojone, C., Moreira, F., Guimarães, F. and Joca, S. (2010), Antidepressant‐like effects of cannabidiol in mice: possible involvement of 5‐HT1A receptors. British Journal of Pharmacology, 159: 122-128. https://doi.org/10.1111/j.1476-5381.2009.00521.
[3] Gray, R.A. and Whalley, B.J. (2020), The proposed mechanisms of action of CBD in epilepsy. Epileptic Disorders, 22: S10-S15. https://doi.org/10.1684/epd.2020.1135
[4] Smeriglio A., Giofrè S., Galati E.M., Monforte M.T., Cicero N., D’Angelo V., Grassi G., Circosta C. Inhibition of aldose reductase activity by Cannabis sativa chemotypes extracts with high content of cannabidiol or cannabigerol. Fitoterapia. 2018;127:101–108. doi: 10.1016/j.fitote.2018.02.002.
[5] Federica Pellati, Vittoria Borgonetti, Virginia Brighenti, Marco Biagi, Stefania Benvenuti, Lorenzo Corsi. Cannabis sativa L. and Nonpsychoactive Cannabinoids: Their Chemistry and Role against Oxidative Stress, Inflammation, and Cancer. BioMed Research International, December 2018. doi 10.1155/2018/1691428
[7] Choi, D., Maulucci-Gedde, M., & Kriegstein, A. (1987). Glutamate neurotoxicity in cortical cell culture. The Journal of neuroscience : the official journal of the Society for Neuroscience.
[8] National Center for Biotechnology Information (2021). PubChem Patent Summary for US-6630507-B1, Cannabinoids as antioxidants and neuroprotectants. Retrieved January 8, 2021 from https://pubchem.ncbi.nlm.nih.gov/patent/US-6630507-B1.
[9] Booz GW. Cannabidiol as an emergent therapeutic strategy for lessening the impact of inflammation on oxidative stress. Free Radic Biol Med. 2011;51(5):1054-1061. doi:10.1016/j.freeradbiomed.2011.01.007
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