Secondo l’American Bankers Association, le banche in Usa che lavorano con aziende legate alla cannabis si espongono a rischi molti grandi. La cannabis infatti è ancora illegale a livello federale, il che significa che qualsiasi contatto con denaro relativo alle operazioni sulla marijuana potrebbe essere considerato riciclaggio di denaro e potrebbe esporre le banche a significativi rischi legali, operativi e normativi. Ma forse qualcosa sta cambiando in America, anche otto questo aspetto: in South Dakota, infatti, le aziende legate alla marijuana e alla canapa avranno accesso alle banche.
Lunedì pomeriggio i senatori hanno approvato la House Bill 1203, che pone le basi affinché le banche e le loro filiali lavorino con qualsiasi persona che acquisisca una licenza di canapa industriale o cannabis. La normativa è passata con 33 voti favorevoli e due contrari.
“Non c’è modo di dire da dove derivano i ricavi o dove stanno andando, se si tratta di un’attività che paga solo in contanti”, ha detto il senatore Michael Diedrich, R-Rapid City, riferendosi al fatto che le banche non essendo autorizzate a impegnarsi con attività legate alla cannabis, devo accettare solo pagamenti in contati. Cambiando questo approccio si fornisce una sicurezza per tutti, sia per i clienti che per il settore bancario. Ma ovviamente anche per chi lavora con la canapa perché si avrà la certezza di poter operare soltanto nella legalità.
Non è la prima volta che si prendono decisioni in tal senso: legislazioni simili sono state approvate anche in altri stati.
“Questo è un grande business in cui le banche possono entrare” ha detto Hugh Bartels, R-Watertown, all’udienza iniziale della Camera, “forse non tutti accetteranno subito, forse avranno bisogno di tempo per farlo ma è la strada giusta in cui andare”.
Karl Adam, presidente della South Dakota Bankers Association, ha notato che ci sono più di 500 banche a livello nazionale che attualmente si occupano di cannabis banking.