Il 20 Aprile è la giornata mondiale della liberazione della cannabis. Quest’anno dedichiamo questa ricorrenza a Walter De Benedetto, il 49enne aretino affetto da artrite reumatoide diventato emblema di una lotta che coinvolge migliaia di persone nel nostro Paese.
Le associazioni sottoscriventi il Manifesto del 420/2021 “Cannabis terapeutica, già legale!” rappresentano il diritto di cura e di autoproduzione della stessa, soprattutto in uno stato emergenziale. Le stesse sono portatrici di interessi, progetti attivi e competenze complementari tra loro, dalla cui unione nasce un’unica realtà: la Unite Association For Cannabis e un evento unico che procede verso obiettivi comuni.
Il 20 Aprile 2021 sarà “420 Cannabis Day” in linea con i festeggiamenti che si svolgono in tutto il mondo, l’evento sarà trasmesso in diretta YouTube a partire dalle ore 11:00, per terminare alle 23:00, durante la quale sarà dato spazio a interventi di esperti in medicina, giustizia, farmacopea, filiera agroalimentare, alternati a momenti di show musicali e artistici.
Questo evento si prefigge, inoltre, il raggiungimento di obiettivi concreti, la calendarizzazione delle seguenti proposte di legge: il “Manifesto collettivo”, che sarà presentato alla Camera dei Deputati in diretta il 20/04 alle 18,00 e la proposta di legge popolare ”Legalizziamo” e la raccolta firme “iocoltivo.eu“.
E’ un dovere civile e sociale prendere seriamente in mano la questione e che i lavori in Commissione Giustizia della Camera dei Deputati sull’autoproduzione (DL.2307 calendarizzato il 12/04/21) arrivino a conclusione, fermo restando l’assoluta necessità che il Parlamento affronti una revisione totale della normativa in materia, per trattarla non solo dal punto di vista penale, ma anche sociale ed economico.
La U.A.F.C. richiede inoltre al Governo di rispettare le leggi dello Stato, a partire dall’art. 15 del DPR 309/90, che prevede la convocazione ogni tre anni della Conferenza nazionale sulle droghe, punto di incontro tra politica, operatori e società civile, che da ben 12 anni, in violazione della legge, non viene convocata.
Il messaggio è di cambiamento verso la proposta concreta di un modello da sviluppare su diversi territori nazionali nel rispetto di quella che è una fetta sempre più grande della popolazione che utilizza regolarmente cannabis e rivendica identità e diritti.