Canapa Mundi, quelle accuse folli e la verità degli organizzatori

Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato stampa diramato dagli organizzatori di Canapa Mundi


L’organizzazione di Canapa Mundi ringrazia tutte e tutti coloro che hanno espresso solidarietà e supporto rispetto all’attacco politico e mediatico ricevuto in questi giorni e dalla presunta denuncia – ancora non ci sono comunicazioni ufficiali – che un Parlamentare dello Stato Italiano avrebbe mosso nei nostri confronti.

Al di là della pubblicità che abbiamo avuto nei canali istituzionali -forse finalmente la politica verrà a conoscenza di cos’è realmente la nostra Fiera, visto che in 7 edizioni non sono mai venuti di persona – le accuse sostengono che l’evento sia un concentrato di illegalità. Ebbene, Canapa Mundi è probabilmente l’evento pubblico più monitorato e controllato dagli organi di Stato preposti: Vigili di Roma Capitale, Carabinieri, Digos, Finanza, NAS, ASL, Regione Lazio, Comune di Roma, Fiera di Roma, Vigili del Fuoco, SIAE, controllano ogni documento e quest’anno si è aggiunto un controllo approfondito da parte della Polizia Doganale. In 7 edizioni non abbiamo mai ricevuto una multa e siamo apprezzati per la nostra onestà anche da tutti i fornitori e collaboratori che lavorano con noi.

Canapa Mundi, come il nome suggerisce, parla a tutti di canapa: una pianta secolare che cresce spontaneamente in Italia e che viene impiegata industrialmente in innumerevoli applicazioni perché, come tutti speriamo oramai sappiano, ogni suo elemento è utile, anche gli scarti della trasformazione. In decine di Stati nel mondo la medesima pianta è libera di essere coltivata anche per uso ricreativo e il futuro sembra non lasciare dubbi sulla strada che verrà perseguita.

Ma in Italia no. Da noi persistono pregiudizi e disinformazione. Si finge di non vedere che esiste già un mondo imprenditoriale e agricolo che con la canapa ci vive e che la nostra Fiera ha cercato di raccontare e rappresentare.

Chi è stato a Canapa Mundi sa che si poteva assistere a sfilate di moda con abiti in fibre naturali (canapa, bambù, ortica, etc) e partecipare a workshop che insegnavano a coltivare le piante – tutte!- e a trasformarne i raccolti (abiti colorati con tinture naturali, lavorazione delle fibre, etc).

Riteniamo, inoltre, che le accuse mosse siano un insulto ai 20 ricercatori di Università italiane ed estere, Scuole di alta specializzazione e professori di diritto penale del Royal United Services Institute di Londra, nonché consulenti del Ministero dell’interno che hanno partecipato alla nostra Conferenza scientifica sulla canapa. E’ un insulto anche alla Cooperativa Isola Che C’è, che da decenni lavora per l’inclusione sociale e per le diseguaglianze e che da diverse edizioni si
occupa in modo magistrale dei minori che hanno tutto il diritto a divertirsi in sicurezza mentre i propri genitori visitano la fiera.

Canapa Mundi è una fiera riconosciuta come internazionale dalla Regione Lazio, a seguito di documenti puntualmente forniti dagli organizzatori. Agisce nella totale legalità, mettendo in mostra prodotti a norma di legge facilmente acquistabili nei tabaccai e nei negozi specializzati.

Con questo comunicato, pertanto, rimandiamo al mittente le folli accuse ricevute e, se dovessimo ricevere notificata una denuncia formale, risponderemo puntualmente.