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Risoluzione M5S, le perplessità dei canapicoltori

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa inviatoci dall’Associazione Amici di Nonna Canapa

In seguito alla risoluzione presentata dal Movimento 5 Stelle in XIII commissione agricoltura, la nostra associazione che è composta prevalentemente da produttori di canapa da fiore, ci tiene ad esprimere il proprio parere in merito.

Apprezziamo lo sforzo del Partito di maggioranza del Governo, che dopo essere stato pressato dall’intero settore che ricordiamo, ha subito una fortissima battuta di arresto, a seguito delle
dichiarazioni di Salvini prima e della sentenza della Corte di Cassazione a sezioni riunite, si è finalmente deciso a riprendere i lavori per sistemare la questione “fiore” all’interno della L.242/2016.

Ciò che ci rende perplessi è l’impegno che si chiede al Governo di disciplinare la cessione di biomassa di canapa, intesa come materia prima composta da parti vegetative aeree, ivi compresi, steli, canapulo, fibra, semi, foglie, fiori e/o infiorescenze, identificabili o che, nel complesso, ne consentono l’identificabilità nello stato stabilizzato di presentazione –
biomassa secca con umidità inferiore al 12 per cento – a fini estrattivi per le aziende che dispongano dei necessari requisiti di legge.

Stiamo passando dal non avere nessuna menzione del fiore all’averlo con una unica destinazione specifica a fini estrattivi e questo è inaccettabile!

Sarebbe come chiedere ad un viticoltore di dover vendere la sua uva solo ad aziende che la trasformano in vino o aceto, o ad un frutticoltore di conferire solo a chi trasforma marmellate!

Non stiamo risolvendo l’annoso problema della commercializzazione al pubblico del fiore tal quale, che sempre da agricoltura proviene, anzi sottolineiamo, da canapicoltura altamente specializzata che riesce a ripagarsi gli sforzi e gli investimenti fatti per produrre un fiore italiano di altissima qualità.

Stiamo inoltre lasciando centinaia di commercianti nel braccio della magistratura che continua imperterrita la sua “caccia alle streghe” trasformando onesti cittadini in “spacciatori” di sostanze
NON stupefacenti ma che vengono trattati al pari di chi spaccia crack ed eroina agli angoli delle strade.

Tutto questo in un momento delicato in cui si andrà di qui a poco ad avere tonnellate di fiori pronte per essere immesse sul mercato. Fiori di qualità che se fossero normati nella giusta maniera darebbero una spinta economica notevolissima ad un Governo che ci risulta debba trovare circa 9 miliardi di euro per scongiurare l’aumento dell’IVA e nuove tasse per far quadrare il bilancio.

Siamo concordi sugli altri impegni che d’altronde ribadiamo essere necessari ed urgenti da che è stata approvata la 242, ma non vogliamo più incertezze legislative che sappiamo poi essere tutte a nostre spese.

Chiediamo al M5S il ritiro della risoluzione ed al Ministro dell’agricoltura un’apertura di dialogo per arrivare in tempi brevissimi alla definitiva soluzione dei problemi evidenziati.

Chiediamo il rispetto della filiera sia produttiva sia estrattiva che commerciale che, seppur con l’incertezza della normativa, si è ampiamente sviluppata in questi due anni.

Con l’allora ministro Martina arrivammo alla circolare del 22 Maggio 2018 che considerava le infiorescenze presenti implicitamente nella L.242. Bene riprendiamo da lì.

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