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La sfida di Canapa Mundi: così comincia la nostra nuova era

Dal 2015 è una delle vetrine più importanti per far conoscere ed informarsi sul vastissimo mondo della canapa. E’ l’evento più grande d’Italia, l’unico riconosciuto ufficialmente come Internazionale con tante aziende che vengono da ogni parte del mondo. Dalla prossima edizione, il 21-22-23 febbraio 2020, lancia una sfida e si sposta a Fiera di Roma, lo spazio più grande della Capitale con 11000 mq e tantissime novità. Abbiamo fatto una chiacchierata con uno degli organizzatori, Gennaro Maulucci.

Per la sesta edizione di Canapa Mundi avete fatto un regalo ai vostri espositori e visitatori: una nuova location molto più grande. Perché questa scommessa e perché proprio adesso?

Da quando la Regione Lazio ha dato il riconoscimento ufficiale di Fiera Internazionale, e grazie ai dati statistici sempre in aumento, abbiamo cominciato a pensare di spostare Canapa Mundi a Fiera di Roma. Quest’anno abbiamo valutato che ci fossero le condizioni ideali per iniziare questa nuova era Canapa Mundi. Gli espositori hanno risposto con favore, le conferme dall’anno passato hanno superato le aspettative e una settimana dopo l’apertura delle vendite eravamo già vicini al sold out.

Che fiera ci dobbiamo aspettare? Quali sono le novità che troveremo? E quali ‘vecchie tradizioni’ ?

Il successo di Canapa Mundi è senza dubbio essere riusciti a creare un’atmosfera unica per il pubblico, mettendo a disposizione dei visitatori un concentrato di tutto il variegato mondo della canapa: dagli stand espositivi sempre più internazionali, passando per il museo della canapa e la Conferenza annuale sulla canapa ma anche i numerosi workshop e un intero settore dedicato all’alimentazione con la canapa, l’area bimbi con i giochi e molto altro ancora.

A tutto questo si aggiungerà anche una più intensa attenzione al verde e alla sostenibilità, che sarà il mood di quest’anno. Abbiamo deciso di introdurre la raccolta differenziata durante l’evento, invitare start-up specifiche e, novità di cui siamo molto fieri, renderemo il nostro evento a impatto zero piantando migliaia di alberi che andranno a compensare il consumo di CO2 prodotta.

Tutto questo con una piacevolissima sorpresa: nonostante la location più prestigiosa e grande, il prezzo del biglietto sarà più basso. Si potrà visitare Canapa Mundi con soli 5 euro il venerdì, mentre il sabato e la domenica si entra con 8 euro; chi vorrà potrà poi fare un abbonamento di 3 giorni a soli 15 euro.

Da sempre tenete all’aspetto internazionale dell Fiera, anche quest’anno troveremo aziende dall’estero? 

Registriamo ogni anno nuove presenze, quest’anno aggiungiamo molte bandierine alla lista di paesi che vengono da tutto il mondo, le Istituzioni con cui interagiamo sono sempre colpite con entusiasmo da questo aspetto e soprattutto quando leggono le statistiche della Fiera. Questo aspetto è fondamentale per far capire ai nostri politici il potenziale enorme che ha questo mercato al quale, purtroppo, in Italia si continuano a tarpare le ali.

A proposito di statistiche che sono sempre in costante aumento, perché organizzare eventi come il vostro è sempre più importante?

La cosa che più ci ha dato soddisfazione negli anni è aver portato un pubblico eterogeneo a conoscere i mondi della canapa. Migliaia di persone di diversa estrazione sociale e culturale e di tutte le età, hanno avuto modo di conoscere la canapa, i suoi vantaggi e le sue problematiche, dovute sostanzialmente alla repressione ingiustificata.

Avere in Italia una Fiera Internazionale della Canapa che registra 30000 presenze e crea un indotto per la città di Roma è molto importante per tutti gli attori in gioco. Una Fiera con questi numeri è la dimostrazione del potenziale di questo mercato ed è una vetrina unica per le aziende leader nel settore, ma anche per le nuove aziende che si vogliono far conoscere. Registriamo infatti la notevole presenza di visitatori professionisti che fanno di Canapa Mundi un’opportunità unica per far conoscere i propri prodotti e le novità dell’anno.

In 6 anni tante cose sono cambiate nel settore della canapa e derivati, ci sono stati alti (pensiamo alla cannabis light) e bassi (pensiamo a Salvini), oggi a che punto siamo?

E’ vero, il settore dai primi anni 2000 ad oggi è molto cambiato. Ricordiamo le ondate repressive nei primi dieci anni degli anni duemila. Tra il 2006 e il 2008 le aziende subirono perquisizioni, sequestri ingiustificati, processi penali solo con ‘la colpa’ di aver venduto legalmente semi. Una repressione che ci fece rimandare l’idea di organizzare una Fiera della canapa a Roma.

Chi uscì indenne da quella repressione ha vissuto anni fertili fino ad arrivare alle montagne russe della Cannabis light, alti e bassi inaspettati che hanno fatto molti danni. Basti pensare che dal 2000 al 2017 avevano aperto circa 350 growshop, una crescita lenta ma costante che aveva creato una rete ancora piccola ma molto stabile. Con l’avvento della Light hanno aperto più di 1500 punti vendita in meno di due anni e migliaia di aziende produttrici e marchi che vendono fiori di canapa. Un numero troppo alto anche per l’alta richiesta di light; scoppiata la bolla sono cominciate le chiusure e in contemporanea è arrivata l’ondata repressiva tramite le boutade dell’allora Ministro Salvini, al quale hanno avuto seguito l’azione repressiva di due o tre prefetti in tutta Italia. Ma tutto questo rumore ha avuto un impatto mediatico ingiustificato con il risultato che ancora oggi, a mesi di distanza, si sente spesso davanti ad un growshop il passante che dice “ma non li avevano chiusi tutti”?

Ciò che ci preme davvero dire è che, nonostante tutto questo, il settore è vivo, vegeto e molto vivace e Canapa Mundi ne è la dimostrazione.

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