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Obiettivo Svizzera: la legislazione più avanzata d’Europa

Pragmatici e indipendenti, in Svizzera la cannabis light è già legale ed è un successo tanto che ha portato, nel 2018, nelle casse dello Stato circa 60 milioni di franchi. Nel 2011, il governo svizzero ha infatti deciso che i prodotti a base di canapa con un tenore di THC sotto l’1% non sarebbero più stati disciplinati dalla legge sugli stupefacenti.

E così basta entrare nei tabaccai, chioschi, edicole e supermercati come Coop e Denner per trovarla, confezionata in pacchetti, sugli scaffali accanto alle sigarette. Ma se la light è ormai di uso comune, la cannabis con Thc superiore a 1% come viene accolta?

Si stima che circa 200mila persone in Svizzera consumino regolarmente marijuana considerata illegale; questo genera costi elevati, compromette la credibilità della prevenzione e rende fiorente il mercato nero, che non sottostà a controlli ed è esente da imposte. Per questo il consiglio federale ha deciso di affrontare la questione seriamente ed ha proposto un disegno di legge innovativo per distribuire in maniera controllata la cannabis.

Visto che il proibizionismo non funziona, i Comuni potranno condurre studi scientifici che serviranno a determinare i vantaggi e gli svantaggi di altre forme di disciplinamento sulla cannabis. I test, molto rigidi, saranno della durata massima di cinque anni, prorogabili solo una volta per un biennio, e autorizzeranno i partecipanti ammessi al programma ad acquistare un quantitativo di cannabis non superiore a 10 grammi con tenore non superiore al 20%, che non potrà essere ceduto, neanche in parte, a terze persone. Il consumo sarà in ogni caso vietato nei luoghi pubblici. Ora la palla passa al Parlamento, che dovrà approvare la proposta. Il primo via libera del Consiglio nazionale fa ben sperare per il futuro.

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