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L’Isola di Man punta sulla cannabis medica

L’Isola di Man punta sulla cannabis: la crisi economica e demografica impone all’Isola di cambiare strategia economica. La soluzione è verde. L’Isola della corona britannica punta a diventare hub centrale per la produzione ed esportazione di cannabis terapeutica. L’intenzione è quella di ottenere entro il 2025 l’autorizzazione per 10 aziende produttrici, in modo da rendere possibile una coltivazione ed una produzione adeguata per risollevare l’economia dell’Isola, afflitta su più fronti a livello economico.

Questo piano rientra in un progetto più ampio di aumento del PIL, ma anche di mantenimento dei giovani dell’isola: l’invecchiamento di questo luogo infatti pesa, anche sulle generazioni future, che non vedono una prospettiva in un luogo che sembra isolato dal resto del mondo. L’implementazione di questa politica invece permetterebbe di dare lavoro a migliaia di giovani, così come è stato anche in Italia per il mercato della cannabis light: ricordiamo infatti che la media di età dei lavoratori del settore della light è inferiore au 35 anni.

Il Ministro per le Imprese Tim Johnston ha dichiarato al Guardian che: “il governo sta facendo ogni sforzo per diversificare l’economia. Abbiamo una popolazione molto anziana, e siamo ansiosi di vedere un cambiamewnto”.

Questo cambiamento potrebbe arrivare proprio dalla cannabis medica, favorendo anche l’emersione del mercato illecito: infatti dai dati disponibili 1,8 milioni di persone nel Regno Unito utilizzano cannabis a scopi medicinali, ma lo fanno in modo per lo più illegale e poco controllato. Non sarà facile posizionarsi sul mercato Britannico, ma pensare ad una nuova tipologia di mercato medico in questo senso è un grande passo per un’economia in depressione.

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