Nell’ultimo periodo, il presidente Joe Biden ha riaffermato una posizione che potrebbe rivelarsi cruciale nel contesto politico attuale degli Stati Uniti: nessuno dovrebbe essere incarcerato per il solo uso di cannabis. Questa dichiarazione non solo mette in luce l’approccio progressista dell’amministrazione Biden verso la questione della cannabis ma segnala anche un tentativo di allinearsi meglio con le aspettative di una porzione significativa dell’elettorato, in particolare i giovani elettori.
No one should be jailed just for using or possessing marijuana.
— President Biden (@POTUS) March 8, 2024
Durante il suo mandato, Biden ha intrapreso azioni concrete in questa direzione, evidenziate da due ordini esecutivi emessi nell’ottobre 2022. Il primo ha concesso la grazia a individui con condanne federali non violente legate alla cannabis, un gesto simbolico che, sebbene non cancelli i precedenti penali, allevia le conseguenze a lungo termine per le persone coinvolte. Il secondo ordine ha incaricato il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS) di rivedere la classificazione federale della cannabis, che attualmente la colloca nella Tabella I delle sostanze controllate, al pari dell’eroina, indicando una presunta assenza di benefici medici e un’elevata propensione all’abuso.
L’HHS, rispondendo all’ordine di Biden, ha raccomandato lo spostamento della cannabis nella Tabella III, riconoscendo così sia il potenziale di abuso sia l’esistenza di applicazioni mediche, in particolare nel trattamento del dolore cronico. Questo passo, sebbene non equivalga alla depenalizzazione o alla legalizzazione federale, rappresenta un cambiamento significativo nell’approccio del governo federale verso la marijuana, potenzialmente aprendo la strada a ulteriori riforme.
Il discorso sullo stato dell’Unione di Biden ha evidenziato queste iniziative come parte di un impegno più ampio per la riforma della giustizia penale e la costruzione di fiducia tra l’amministrazione e l’elettorato. Tuttavia, la distinzione tra la cancellazione dei precedenti e la grazia concessa è notevole, con impatti significativi sulla vita delle persone graziate, influenzando la loro capacità di ottenere lavoro e integrarsi nella società.
Nonostante le critiche per non aver abbracciato pienamente la depenalizzazione della cannabis durante la campagna presidenziale del 2020, Biden sembra ora riconoscere l’importanza della questione per gli elettori chiave, specialmente in vista delle future campagne elettorali. Le sue azioni riflettono una consapevolezza dell’evoluzione dell’opinione pubblica sulla cannabis e un tentativo di recuperare il sostegno tra i giovani elettori, molti dei quali si sono sentiti trascurati dalla sua amministrazione su altre questioni chiave, come i prestiti studenteschi e la politica estera.
Mentre le mosse di Biden rappresentano passi importanti verso la riforma delle politiche sulla cannabis, restano delle domande su quanto lontano sia disposto a spingersi verso una completa depenalizzazione o legalizzazione.