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Nuova speranza per i pazienti con fibromialgia: l’efficacia della cannabis terapeutica

Un team di ricercatori della Terapia del dolore dell’ospedale “San Carlo” di Potenza, guidato dal dottor Antonio Giardina, in collaborazione con il gruppo di ricerca del professor Luigi Milella dell’Università degli Studi della Basilicata, ha condotto uno studio che ha dimostrato l’efficacia di un basso dosaggio di cannabis terapeutica nel ridurre significativamente il dolore cronico associato alla fibromialgia.

La Fibromialgia: Una Sfida per la Medicina

La fibromialgia, conosciuta anche come sindrome fibromialgica o sindrome di Atlante, è una patologia caratterizzata da dolori muscolari diffusi e affaticamento cronico che colpisce prevalentemente le donne. Questa sindrome rappresenta una sfida considerevole per la medicina moderna, poiché i farmaci tradizionali spesso non riescono a controllare adeguatamente i sintomi e possono causare effetti collaterali significativi.

Lo Studio Pilota

Lo studio pilota, intitolato “Is a Low Dosage of Medical Cannabis Effective for Treating Pain Related to Fibromyalgia? A Pilot Study and Systematic Review”, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale “The Journal of Clinical Medicine”. Il campione dello studio comprendeva pazienti con diagnosi di fibromialgia ai quali è stata somministrata una bassa dose di cannabis terapeutica sotto forma di decotto, riducendo così gli effetti psicotropi associati al THC, il principio attivo della cannabis. Durante il periodo di studio, è stata esclusa l’assunzione dei farmaci tradizionalmente utilizzati per il trattamento della fibromialgia, sotto la stretta supervisione degli esperti.

Risultati Preliminari Promettenti

I risultati preliminari dello studio sono stati promettenti, mostrando una significativa riduzione del dolore percepito dai partecipanti e un miglioramento marcato della loro qualità di vita. Questo rappresenta un passo importante verso nuove opzioni di trattamento per una patologia complessa come la fibromialgia, che ad oggi non trova sempre risposte adeguate nei trattamenti farmacologici convenzionali. «Questa ricerca rappresenta un passo significativo verso nuove opzioni di trattamento per i pazienti affetti da una patologia complessa come la fibromialgia» ha dichiarato il dottor Giardina. «I farmaci utilizzati finora non sempre sono stati in grado di offrire ai pazienti i benefici sperati e spesso comportano anche una serie di importanti effetti collaterali. Negli ultimi anni, sono stati studiati i prodotti contenenti cannabinoidi che, grazie alla loro attività antinfiammatoria e immunomodulante, risultano utili per la gestione dei sintomi associati al dolore».

Conclusioni e Prospettive Future

Il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo, Giuseppe Spera, ha sottolineato come questo studio pilota rafforzi i proficui rapporti tra l’ospedale e l’Università degli Studi della Basilicata, aggiungendo che «parallelamente alle prestazioni sanitarie, l’ospedale sta sviluppando una sempre più intensa attività di ricerca, i cui risultati trovano ampio riscontro in campo internazionale».

La scoperta di nuovi trattamenti efficaci è fondamentale per migliorare la qualità della vita dei pazienti con fibromialgia e rappresenta una luce di speranza per coloro che soffrono quotidianamente di questa debilitante condizione. Lo studio pilota condotto dall’ospedale San Carlo di Potenza e dall’Università degli Studi della Basilicata potrebbe aprire la strada a ulteriori ricerche e potenziali applicazioni terapeutiche della cannabis in ambito medico.

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