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Tar Lazio, arriva l’ok a prodotti per uso orale con cannabis light

Nuovo stop del Tar del Lazio alla stretta del governo sulla Cannabis light. Per la seconda volta in poco meno di un anno i giudici amministrativi hanno sospeso il decreto del ministero della Salute che equipara il cannabidiolo, un estratto della Cannabis, alle sostanze stupefacenti, vietandone di fatto la vendita in negozi, erboristerie e tabaccai. Ora c’รจ l’attesa per il prossimo 16 dicembre quando il tribunale si esprimerร  nel merito.

Grande soddisfazione lโ€™Associazione Nazionale Canapa Sativa Italia, che ha presentato istanza cautelare, sospendendo di fatto lโ€™efficacia del Decreto del Ministero. Il giudice, fanno sapere a BeLeaf Magazine, non avrebbe mai sospeso un decreto del MINSAL se non fosse stato assolutamente certo che non ci fossero rischi per la salute pubblica. Questo deve fare capire che le prove del pericolo della canapa industriale sono totalmente assenti.

Giร  lo scorso ottobre lo stesso Tar del Lazio aveva sospeso il provvedimento firmato dal ministro Orazio Schillaci dichiarandone l’inefficacia. Ora occorre trovare soluzioni per tutelare il settore.

I commenti della politica

Secondo il segretario di +Europa Riccardo Magi lo stop “smonta tutta la propaganda proibizionista del governo sulla Cannabis light e, con questa tempestiva pronuncia, incide profondamente anche su ciรฒ che l’aula di Montecitorio sta discutendo in queste ore, ovvero sulla parte del ddl sicurezza che di fatto cancella con un colpo di spugna l’intero settore della canapa industriale”. La sentenza del Tar, sottolinea la deputata del M5s Gilda Sportiello, “ci danno ragione”, “Il cbd – aggiunge – non deve rientrare nella tabella delle sostanze psicotrope e stupefacenti come invece prevedeva il decreto ministeriale perchรฉ non ci sono chiare evidenze scientifiche”. “Ennesima figuraccia di questo governo di incompetenti”. tuona il dem Marco Furfaro. L’Associazione Coscioni, invece, accusa il governo di sprecare risorse “per una decisione non solo antiscientifica ma non in linea con le convenzioni Onu, che non classificano il Cbd tra le sostanze stupefacenti”. Si dice “basita”, invece, la viceministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, promettendo di continuare a battersi “contro l’assunzione orale di prodotti contenenti Cannabis, come quelli venduti nei Cannabis shop pericolosi per la salute individuale e pubblica, come sancito dal consiglio superiore della Sanitร ”.

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Comunicato dellโ€™Associazione Nazionale Canapa Sativa Italia

Con grande soddisfazione, lโ€™Associazione Nazionale Canapa Sativa Italia annuncia che il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha accolto la nostra istanza cautelare, sospendendo lโ€™efficacia del Decreto del Ministero della Salute del 27 giugno 2024, che inseriva il CBD tra le sostanze stupefacenti. Questo risultato conferma lโ€™infondatezza delle basi su cui il decreto si fondava e rappresenta una vittoria significativa per tutto il settore della canapa industriale e del CBD in Italia.

Le infiorescenze: Materia Prima Essenziale

Le infiorescenze di canapa rappresentano la principale materia prima per lโ€™estrazione del CBD e di altri oli essenziali, cruciali per lo sviluppo dellโ€™industria erboristica, cosmetica, fitoterapica e degli integratori alimentari. Queste filiere sono fondamentali per il Made in Italy, poichรฉ valorizzano lโ€™artigianalitร  e la qualitร  della produzione italiana, riconosciuta a livello internazionale.

Lโ€™Articolo 18: Un Attacco Ingiustificato al Settore

Lโ€™Articolo 18 attualmente ancora in discussione in Parlamento, mira a vietare lโ€™uso delle infiorescenze di canapa, privando cosรฌ il settore industriale di una risorsa essenziale. Con la sospensione del decreto che inseriva il CBD tra le sostanze stupefacenti, le premesse su cui si fondava la proposta di divieto crollano definitivamente. Non esistono prove scientifiche che giustifichino questa criminalizzazione: il CBD รจ sicuro, non ha effetti psicoattivi, e la sua classificazione come sostanza stupefacente non trova alcun fondamento nรฉ nelle norme dellโ€™UE nรฉ nelle convenzioni internazionali.

Questo risultato dimostra chiaramente che non vi sono rischi per la salute pubblica derivanti dallโ€™uso del CBD. Pertanto, appare evidente che la proposta di vietare le infiorescenze, strumentalizzando argomentazioni prive di basi scientifiche, deve essere ritirata. Lโ€™industria della canapa italiana non puรฒ e non deve essere fermata da decisioni ideologiche e dannose, che colpirebbero migliaia di aziende e lavoratori.

Un Ringraziamento a Tutti i Sostenitori

Questa vittoria non sarebbe stata possibile senza il supporto e la collaborazione di molte realtร . Vogliamo ringraziare Piero Manzanares presidente di Sardinia Cannabis, Francesco Vitabile presidente Resilienza Italia Onlus, Beppe Croce di Federcanapa e tutte le altre associazioni che ci hanno supportato in questa battaglia cruciale. Un ringraziamento particolare va allo straordinario studio legale degli avvocati Miglio e Simonetti, la cui competenza e determinazione sono stati fondamentali per ottenere questo importante risultato con un tempismo perfetto.

Desideriamo inoltre esprimere la nostra gratitudine a tutte le organizzazioni di categoria che si sono schierate al nostro fianco:ย CIA,ย Confagricoltura,ย CNA,ย Coldiretti,ย COPAGRI,ย Alleanza Cooperative,ย Altragricoltura. Grazie al loro contributo, siamo riusciti a portare avanti una battaglia che difende i diritti degli agricoltori, dei lavoratori e delle imprese che operano legalmente nel settore della canapa.

Un Settore in Lotta per il Futuro

Questa battaglia รจ esistenziale per il settore della canapa in Italia. Continueremo a lottare affinchรฉ lโ€™Articolo 18 venga ritirato definitivamente e affinchรฉ venga garantita una regolamentazione chiara, che permetta a questa industria di prosperare, valorizzando il Made in Italy e promuovendo una crescita sostenibile.

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