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HomeCannabisI lavoratori dell’industria della cannabis tra i più felici d’America

I lavoratori dell’industria della cannabis tra i più felici d’America

Secondo un nuovo rapporto pubblicato dalla piattaforma di gestione del lavoro Deputy, i lavoratori dell’industria della cannabis sono tra i più felici degli Stati Uniti, superando numerosi altri settori in termini di soddisfazione professionale.

Il “Shift Pulse Report 2025” ha analizzato il sentiment di oltre 1,5 milioni di lavoratori turnisti in dieci settori diversi – dalla ristorazione alla sanità, fino all’industria delle armi e della pulizia – registrando un calo generale nella felicità lavorativa. Tuttavia, oltre il 91,6% dei dipendenti orari nel settore cannabis o tabacco/e-sigarette ha dichiarato di sentirsi positivo riguardo al proprio lavoro, il dato più alto tra tutte le categorie analizzate.

Un ambiente di lavoro positivo nonostante le sfide

Secondo il rapporto, questa tendenza potrebbe essere spiegata da una cultura aziendale più solida e da una maggiore competitività salariale, caratteristiche tipiche di settori nuovi e regolamentati come quello della cannabis, dove la fidelizzazione del personale è fondamentale in una fase di rapida espansione.

Un aspetto sorprendente è che questo elevato livello di soddisfazione si mantiene nonostante le sfide uniche che il settore affronta: dall’assenza di accesso bancario a causa del divieto federale, fino al rischio elevato di rapine, in particolare per le attività che operano prevalentemente in contanti.

La felicità sul lavoro va oltre il salario

Secondo gli analisti di Deputy, i risultati evidenziano un trend in crescita: autonomia, prevedibilità e senso di scopocontano tanto quanto, se non di più, della retribuzione o del prestigio professionale. Le imprese del settore cannabis, grazie a una maggiore attenzione a coesione del team, cultura interna e controllo sul proprio tempo, offrono modelli pratici per migliorare il benessere dei dipendenti.

Confronto tra settori

Ecco il tasso di sentiment positivo tra i lavoratori orari nei principali settori:

  • Cannabis/tabacco: 92%

  • Catering: 91%

  • Caffetterie: 90%

  • Odontoiatria: 90%

  • Palestre: 89%

  • Settore armi: 87%

  • Ristoranti tradizionali: 86%

  • Servizi di pulizia: 84%

  • Servizi all’infanzia: 83%

All’estremo opposto della classifica troviamo i settori con la minore soddisfazione lavorativa:

  • Farmaceutico: 14%

  • Servizi di consegna/postali: 14%

  • Salute animale: 12%

  • Studi medici: 12%

  • Centri di cura ambulatoriale: 10%

  • Altri servizi di ospitalità: 8%

Questioni sindacali e regolamentazione

Nonostante l’alto grado di soddisfazione, i lavoratori della cannabis non sono esenti da ostacoli. Uno dei temi caldi è l’accesso agli accordi di pace sindacale, meccanismi previsti in diverse leggi statali sulla legalizzazione per garantire che i dipendenti possano organizzarsi sindacalmente senza pressioni.

Recentemente, un giudice federale ha annullato una legge approvata dai cittadini dell’Oregon che imponeva alle imprese autorizzate di marijuana di stipulare tali accordi e di mantenere una posizione neutrale rispetto all’attività sindacale, sollevando interrogativi sul futuro di queste tutele a livello statale.

Conclusione: un’opportunità per riflettere

Deputy conclude che la soddisfazione lavorativa negli USA varia notevolmente in base al settore, alla regione e al contesto economico locale. Un messaggio chiaro per imprenditori e legislatori: non esiste una strategia nazionale unica per migliorare il benessere lavorativo, ma serve considerare le realtà specifiche di ogni territorio.

Il settore della cannabis, pur tra mille difficoltà, dimostra che è possibile costruire ambienti di lavoro soddisfacenti e inclusivi, dove le persone si sentono valorizzate. Un modello che potrebbe ispirare anche altri ambiti del mercato del lavoro.

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