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La cannabis e la sua standardizzazione. A Roma due importanti workshop per l’evoluzione del settore

Immaginate il livello di complessità che dovremmo affrontare se gli oggetti che usiamo ogni giorno non fossero realizzati attraverso determinati standard. Vi trovereste a guidare un’auto con il freno al posto dell’acceleratore a seconda del modello, o a scrivere su una tastiera con i tasti posizionati diversamente a seconda della marca utilizzata. E quanto sarebbero pericolosi molti alimenti se non esistesse la certificazione tecnica?

Secondo molti osservatori il cambio di passo dell’industria della canapa potrebbe passare proprio da una sua standardizzazione. L’intero settore ne gioverebbe in termini di qualità e sicurezza, visto che tutti i consumatori sarebbero garantiti da certificazioni internazionali.

Ne è convinta Astm international, il più grande ente di normazione al mondo su base volontaria, che già da due anni ha istituito una commissione tecnica chiamata D37, basata proprio sulla cannabis. In generale le norme sviluppate da ASTM rappresentano il lavoro di circa 30.000 esperti provenienti da oltre 100 Paesi e coprono le esigenze di molti settori quali acciaio, petrolio, costruzioni edili, plastica, tessile e ambiente.

Il principale scopo della commissione sulla cannabis? Quello di creare norme tecniche (standard) per tutte le fasi produttive della pianta dai mille usi. Si cercherà in questo modo di rispondere alle esigenze dell’industria della canapa creando un forte valore aggiunto per l’intero settore.  Anche in termini di qualità e sicurezza. Si pensi ad esempio ai futuri standard sullo sviluppo delle classificazioni della pianta, a quelli sulle pratiche e le guide per la coltivazione e la produzione, o piuttosto alle norme tecniche sull’intero processo di imballaggio e sicurezza.

Ed è chiaro che con standard di livello internazionale, l’intero settore verrà preso in maggior considerazione dall’opinione pubblica e quindi dai politici che dovranno decidere se aprire o meno il settore (magari legiferando proprio sulla base di quelle norme).

I prossimi appuntamenti della commissione D37 dell’Astm, composta al 100% da volontari, si svolgeranno fra qualche giorno a Roma, venerdì 15 e lunedì 18 febbraio e la partecipazione ai due eventi è aperta a chiunque voglia farne parte: produttori, utilizzatori, consumatori, istituzioni e accademici.

“Il comitato D37 – sottolineano gli organizzatori – ha bisogno di più parti interessate e appassionate del settore della cannabis che vogliano assumere un ruolo guida nello sviluppo degli standard fondamentali dell’industria di settore negli anni a venire”. E in questo senso, la commissione punta anche alla nomina di referenti regionali responsabili di progetto.

Il primo seminario (venerdì 15 dalle 17 alle 20) si terrà a Canapa mundi e riguarderà una prima ricognizione sulla filiera industriale della canapa. Tra gli altri parteciperanno Julie Fry, biochimica della Texas Christian University e Sara Gobbi, direttore degli affari europei dell’Astm.

Il secondo appuntamento, invece, sarà una due giorni al Marriot Hotel (lunedi 18 e martedì 19 febbraio), e vedrà una serie di interventi di tecnici ed esperti su vari aspetti dell’industria della canapa, dalla coltivazione fino al packaging e sicurezza (puoi trovare tutti i dettagli qui).

 

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