Nella tarda serata di mercoledì, si sono scoperte finalmente le intenzioni del Movimento Cinque stelle sul futuro della canapa. È stata, infatti, diffusa la risoluzione parlamentare che il gruppo M5S ha depositato in Commissione Agricoltura alla Camera, una “richiesta” al governo a firma di tutti i componenti Cinque Stelle affinché venga normato il settore. Finalmente una notizia positiva per coltivatori e negozianti? A quanto pare no. Nel testo che abbiamo visionato, si parla infatti di cessione di canapa “per fini estrattivi per aziende con regolari permessi” .
Tre anni sulle barricate in difesa della cannabis e adesso la montagna partorisce un topolino, che rischia anzi di complicare le cose? È una delusione perché la risoluzione non fa altro che passare la palla ad un’altra Commissione. Visto che in questa non se ne parla espressamente, chi si dovrà occupare della questione commercio della cannabis light e del futuro dei canapa shop? Una vera stranezza visto che tutti i parlamentari finora pensavano che la canapa fosse materia specifica dell’Agricoltura. Se il prodotto è agricolo – e il fiore è una parte della canapa industriale – se ne dovrebbe occupare proprio quella Commissione. Anche perché le altre commissioni (Giustizia e Affari Sociali) non ne sanno ancora nulla e non hanno nemmeno cominciato a lavorarci. Insomma siamo davanti ad un altro, l’ennesimo, rinvio e ad una mancanza di coordinamento istituzionale.
La speranza è che, anche se non visibile, un coordinamento in realtà ci sia e questo sia solo un primo passo: prima l’inserimento in erbe officinali (è un favore alle industrie farmaceutiche e di cosmetica?) poi in Commissione Salute per stabilire il limite drogante, e infine il commercio dei prodotti. Ma vista la partenza, dove di tutto questo non si parla affatto, la strada sembra essere molto più in salita.
E’ come se si stesse trovando un sistema di smaltimento per le tante coltivazioni ma così i negozi rischiano. Il costo dell’infiorescenza crollerà, dov’è il rilancio della filiera?
“Se questa risoluzione dovesse essere accolta – rivela a BeLeaf Magazine Luca Marola, CEO di EasyJoint – sarebbe il requiem per la filiera produttiva della cannabis light. I 5 stelle, con questa proposta, si intestano il ruolo di killer della cannabis Light e traditori dell’intera filiera”.
È questa dunque la proposta del Movimento per salvaguardare il settore? La risoluzione, va ricordato, è uno degli atti con cui il Parlamento indirizza il governo, anche se in questo caso ancora deve ancora passare la votazione definitiva dell’intera Commissione. Quindi non lo “obbliga” a recepirla (in caso di voto contrario non è nemmeno tenuto a dimettersi).
Ma è vero anche che una risoluzione ha un forte significato politico: rappresenta l’intenzione dell’intero Movimento sul tema? E il fatto che sia stata presentata da esponenti rilevanti fa pensare che la parte grillina presente nel governo farà di tutto per tradurre quella risoluzione in legge. E in tutto questo, cosa dice l’altra metà dell’esecutivo, ovvero il Partito democratico?
Intanto dal Movimento 5 Stelle arriva una richiesta di rettifica da parte di Filippo Gallinella, Deputato del MoVimento 5 Stelle e Presidente della commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati che riportiamo integralmente.