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Vietata la vendita di cartine e filtri sul web? Il governo ci ripensi

È preoccupante il passaggio che si può leggere nella bozza della legge di Bilancio che sta circolando in queste ore. Dal testo messo a punto dal governo ci sarebbe una nuova tassa su filtri e cartine per le sigarette ‘fai da te’, che ‘salva’ le sigarette elettroniche. “Le cartine arrotolate senza tabacco e i filtri funzionali ad arrotolare le sigarette – si legge nella bozza – saranno assoggettati ad imposta di consumo in misura pari a 0,005 euro il pezzo contenuto in ciascuna confezione destinata alla vendita al pubblico”. Tradotto: mezzo centesimo in più per ogni cartina, 25 centesimi per un pacchetto da 50 pezzi.

Ma quello che davvero risulta assurdo, continuando a leggere la bozza, è il fatto che la vendita sarebbe concessa soltanto ai tabaccai, eliminando così quella che avviene on-line. Addirittura i siti di coloro che le continuerebbero a vendere sul web verrebbero oscurati.

È davvero pazzesco limitare la vendita di cartine e filtri ai soli tabaccai. Si tratta di un passaggio che non ha logica, se non quella di aiutare una sola categoria, quella dei tabaccai. Lo Stato non ne guadagnerebbe nulla. E a farne le spese sarebbero tutti quei negozi che commercializzano quei prodotti (pensiamo ad esempio a tutti i growshop sparsi sul territorio nazionale).

La speranza ora è che un minimo di buon senso arrivi tra i banchi del Parlamento. La manovra che sta uscendo in questi giorni dal governo dovrà infatti passare la Camera e il Senato per le varie modifiche (sarà approvata definitivamente entro fine anno). E di solito la Manovra che entra in Parlamento in questo periodo dell’anno viene cambiata in molte parti prima di essere approvata a dicembre.

Ma la preoccupazione rimane, perché la volontà del governo di favorire i tabaccai è scritta nero su bianco nel testo presentato. Non resta dunque che attendere la decisione dei parlamentari, ai quali, forse, qualcuno dovrebbe far notare l’irragionevolezza di questa norma.

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