La Canapa in Australia
Ci sono migliaia di varietà di canapa e solo una piccola percentuale ha un effetto psicotropo sull’uomo. Il
settore della canapa industriale fa riferimento a quella che in botanica è nota come Cannabis Sativa, in particolare alcune varietà di questo ceppo selezionate dall’uomo al fine di ottenere un basso contenuto di THC e altre caratteristiche adatte all’agricoltura. Queste si distinguono da ceppi selezionati che contengono quantità di THC superiori.
L’uomo ha coltivato molte specie di questa pianta sin dagli albori della civiltà, una lunga storia che si racconta da oltre 10.000 anni. Le testimonianze della lavorazione di questa pianta risalgono alla preistoria. In Turchia sono stati ritrovati alcuni cimeli, utensili in fibra di canapa che risalgono al 8.000 a.C. Altri preziosi reperti di quest’epoca
vennero trovati a Taiwan. In Egitto, i filati in fibra di canapa risalgono al 4.000 a.C. La popolazione degli Sciti la importò in Europa nel 1.500 a.C. A quel tempo la canapa era la materia prima più usata per la fabbricazione di vestiti, scarpe, corde e altri strumenti necessari alla vita quotidiana. Anche i suoi semi erano preziosi e venivano macinati e trasformati in farina, un alimento altamente proteico e nutriente, ideale per la produzione del pane e di altri cibi.
Per migliaia di anni, la fibra di canapa venne lavorata anche per la creazione delle pergamene, la carta dei nostri tempi. Un prezioso esempio che ci riporta la storia è la Bibbia di Gutenberg, tra i primi libri scritti nel XVI secolo con il sistema dei caratteri mobili stampata su fibra di canapa.
Nel XVII e XVIII secolo, questa materia prima era molto in uso nella marina. Le flotte navali inglesi la utilizzavano per le corde, le vele e le uniformi dei marinai. Scelsero la canapa perchè estremamente resistente e ideale per la vita di mare. Ogni imbarcazione richiedeva la produzione di 130 ettari, il corrispettivo di 80 tonnellate di fibre. Le moderne tecniche di coltivazione hanno aumentato la resa per ettaro di dieci volte.
Sir Joseph Banks, fondatore della botanica in Australia, favorì in questo paese la crescita della coltivazione della canapa che scoprì nei mari del sud, una varietà originaria della Nuova Zelanda. Dopo un primo fallimento decise di coltivare una varietà chiamata Cannabis Sativa, attualmente la più conosciuta e coltivata nel mondo per la lavorazione industriale.
Nel 1840 la Hunter Valley, a nord di Sydney, era l’area più produttiva per questa preziosa materia prima. Una delle più grandi fattorie dedite a questa coltivazione si trovava nei pressi di Singleton. 400 ettari di terra che potevano arrivare ad una produzione di strumenti utili a tre navi inglesi. Si narra che questa tenuta appartenesse al magistrato capo della polizia del distretto di Windsor, Archibald Bell. In quel periodo anche nelle fattorie dell’isola di Tasmania, a sud dell’Australia, si trovavano grandi campi per la coltivazione della canapa. Si narra che durante il regno della regina Vittoria crescevano in queste distese anche le piante con THC. Queste venivano molto utilizzate dalle donne, la stessa sovrana ne faceva uso per placare i suoi dispiaceri nei momenti di dolore.
L’era delle imbarcazioni a vela terminò verso i primi anni del 1900, questo determinò una crisi temporanea dell’uso della canapa come materia prima in ambito militare e dei trasporti marittimi. La navigazione a vela lasciò il posto a quella a vapore e successivamente a combustibile. Nel XIX secolo arrivò anche l’invenzione della filatrice di cotone che aprì la strada all’utilizzo di massa di questa fibra. Nel giro di poco tempo il cotone prese il posto della canapa e rimase predominante fino allo scoppio della seconda guerra mondiale nel 1939.
In quel periodo il governo americano diffuse il film “Canapa per la Vittoria”. Questa pellicola venne proiettata per incoraggiare i contadini a coltivarla e a contribuire alla crescita della sua industria per la manifattura di uniformi militari, paracaduti ( anche il presidente degli Stati Uniti George Bush Snr era nella truppa che li utilizzò), corde e altri strumenti. Durante la seconda guerra mondiale la coltivazione della canapa fu incoraggiata particolarmente anche in Tasmania.
Nel 1940 la storica compagnia Ford produsse un prototipo con plastica e cellulosa in fibra di canapa, una carenatura che poteva resistere dieci volte di più agli urti rispetto all’acciaio senza ammaccarsi. Questa proposta di produzione venne dimenticata dopo la guerra perchè il governo americano bandì nuovamente le coltivazioni di canapa. La coltivazione per fini industriali è tutt’ora illegale in diversi stati in USA ma le compagnie automobilistiche americane vendono modelli fabbricati in Europa che includono questa fibra nella parte interna della vettura. Apparecchiature di freno, cruscotti, assetto interno e airbags. Molte compagnie europee utilizzano la canapa per approfittare dei tassi d’incentivo e le leggi sull’ambiente.
Oggi anche la domanda di prodotti naturali, salutari ed eco-friendly è in costante crescita. Per questa ragione le aziende alimentari di tutto il mondo fanno un grande utilizzo dei semi di canapa per la preparazione di barrette, pane, gelato, tofu e bibite proteiche. Se questo genere di prodotti possono essere preparati con la soia, possono essere confezionati anche a base di semi di canapa. L’Australia è l’unico paese che vieta il consumo di prodotti alimentari che contengono questo ingrediente. Perfino negli Stati Uniti, nonostante ne sia bandita la coltivazione, i prodotti alimentari a base di Canapa non sono vietati.
Un’altra curiosità che spesso non si conosce arriva dal Regno Unito. In questo paese l’uso principale della fibra di canapa è destinata ai cavalli. I proprietari delle scuderie la utilizzano al posto della paglia e della segatura per la sistemazione e il comfort degli animali. Questa materia prima migliora la qualità dell’aria all’interno dell’ambiente, la respirazione e la salute dell’animale, inoltre è un materiale che facilita la pulizia perché cattura meno polvere, è molto assorbente ed elimina le tracce di ammoniaca nell’aria.
Nei paesi in via di sviluppo c’è una grande richiesta per la coltivazione della canapa, utile per l’alimentazione, vestiario e tanti beni della vita quotidiana. La canapa è una delle fibre naturali più resistenti al mondo, il suo olio è tra i più digeribili per il nostro organismo e i suoi semi hanno proprietà molto utili per il nostro benessere, nutrienti preziosi come gli acidi grassi che ci mantengono in salute. La fibra di canapa inoltre è una delle più ricche di cellulosa e grazie alla sua struttura solida ha un’ottima resa, migliore rispetto ad altre piante e alberi.
Oggi molti prodotti vengono fabbricati con la fibra di canapa, dal vestiario, alle calzature, ma anche la cosmesi, tutti da scoprire.
Fonte: hempaustralia.com.au
Pubblicato originalmente in BeLeaf 3, maggio 2017
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