E’ sempre bello quando si scoprono delle serie tv intelligenti e divertenti. La Casa de las flores è una di queste.
Chi di noi non si è mai imbattuto almeno una volta in quelle telenovelas che tanto piacevano negli anni ’80: amori travagliati, location esotiche e recitazione passionale. Beh, la nuova produzione Netflix, ambientata in Messico, è una rilettura moderna e ben fatta di quel tipo di televisione. Supera i cliché da soap opera, prendendone solo il meglio, mettendosi a pieno regime in una narrazione dark e dissacrante. Non è un caso che la protagonista della serie sia Veronica Castro, attrice che per mezzo secolo è stata la regina delle migliori soap “Anche i ricchi piangono”, accompagnata da attori bravissimi (quanto ci piace Paulina!) ed estremamente espressivi.
Fortunatamente si è deciso di non doppiare la serie, così possiamo godere di una recitazione davvero sfavillante così come sono i colori dei fiori e delle scenografie che non possono non richiamare Frida Khalo.
https://www.youtube.com/watch?v=I-z8-ZEiVw0
La trama
La vita tranquilla di una ricca famiglia all’apparenza perfetta viene sconvolta da un tragico evento che fa emergere una raffica di verità nascoste. L’amante del capofamiglia si suicida e il suo corpo viene trovato nel negozio di fiori gestito dalla moglie dell’uomo. I figli nati dal matrimonio e quelli nati dal tradimento dell’uomo si ritrovano a dover condividere la stessa casa tra segreti, menzogne e desiderio di vendetta, mentre l’attività di famiglia, ‘La casa dei fiori’, subisce un periodo di grandissima difficoltà, che mette a rischio la sua stessa sopravvivenza. Toccherà alla padrona di casa provare a salvaguardare l’immagine della sua famiglia e mantenere l’unità: ci riuscirà?
La rivoluzione
Se la narrazione sembra prendere spunto dal classico racconto tv sono i temi raccontati che fanno la differenza. In primo piano ci sono tematiche LGTB: omosessualità, trans e cabaret sono all’ordine del giorno. In quella che tutti vedono come la famiglia della morale per eccellenza, viene accettato e caldeggiato il matrimonio omo del figlio prediletto così come la presenza preziosissima della trans lesbica Maria José, all’anagrafe Josè Maria. E poi sesso, spogliarellisti e trasgressione per ricordarci che in ogni famiglia c’è qualcosa di segreto. In un mondo così ‘libertino’ non poteva mancare la marijuana. Ad usarla però non sono i giovani rampolli della casata De la Mora, bensì la matriarca Virginia, che tra tragedie e dubbi si fa aiutare dal fumo per allontanare lo stress. Non solo la consuma quotidianamente (e in parte di nascosto) ma addirittura diventerà un salvagente per sfuggire dalla bancarotta.
Insomma se non l’avete ancora vista dategli un’occhiata. Per ora c’è solo una stagione, ma visto il grande successo non è detto che non ne uscirà presto un’altra.