Le parole sono importanti ma le azioni lo sono ancora di più. Quando si tratta di bambini è l’esempio il miglior modo per insegnare le buone pratiche.
Molti di voi si saranno imbattuti almeno una volta nel traffico generato da genitori ‘impazziti’ all’entrata o all’uscita delle scuole. Orde di macchine parcheggiate in doppia, tripla fila che creano confusione e sono anche molto pericolose. Sembra non ci siano alternative ma è un grosso errore: ci vuole solo buona volontà.
Prediamo ad esempio i paesi del nord Europa, che su questi aspetti sono da sempre un passo avanti. In tante città europee si è adottato, già da molti anni, la pedonalizzazione delle strade davanti alle scuole: questa buona pratica ha tantissimi aspetti positivi. Prima fra tutti la diminuzione dell’inquinamento ma anche l’introduzione di una sano stile di vita e una stimolazione attiva dell’autonomia dei ragazzi.
In Italia, dove un bambino su tre è in sovrappeso o obeso, la maggior parte dei ragazzi sono, invece, accompagnati a scuola in macchina e solo il 27% si reca a piedi oppure in bicicletta. Una consuetudine che può essere cambiata.
Ci sono già dei casi scuola che possono essere imitati, come quello di Bolzano. E’ questa la città in cui il numero dei bambini accompagnati in auto è il più basso d’Italia, mentre quelli che raggiungono le lezioni in bici o a piedi sono il 60%. Ma ci sono tanti casi anche a Milano (dove esistono già 18 ‘strade scolastiche’ interdette alle auto, e a Rimini, Riccione, Reggio Emilia.
Tanto, però, c’è ancora da fare per far passare l’idea che pedonalizzare è un bene per tutti. Per questo è partita una petizione e una campagna nazionale promossa da tante associazioni, fra cui Legambiente, per chiedere al governo una norma che renda obbligatorio davanti a tutte le scuole un’area di rispetto.
Per dettagli potete consultare il sito https://stradescolastiche.blogspot.com/