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La canapa può aiutare l’essere umano nei suoi bisogni primari. Vietarla non ha senso

Due giorni fa ho partecipato ad un mercatino in Alto Adige; al mattino al bar ho incontrato una signora che vende, tra gli altri,...
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La canapa può aiutare l’essere umano nei suoi bisogni primari. Vietarla non ha senso

Due giorni fa ho partecipato ad un mercatino in Alto Adige; al mattino al bar ho incontrato una signora che vende, tra gli altri, tessuti in canapa e abbiamo parlato della nuova politica del governo che ha vietato la coltivazione e la commercializzazione di infiorescenze a basso contenuto di thc, e ricche di cbd, cannabidiolo.

Nel bar si è accesa una discussione, il barista ha detto che è incredibile, che solo in Italia poteva succedere, che negli altri paesi stanno legalizzando la canapa in tutte le sue forme e che ci sono aziende che hanno investito in questo settore e dovranno chiudere; una signora seduta ad un tavolino ha iniziato a dire che il cbd è molto efficace per molti problemi di salute e per questo ne hanno impedito l’uso perché altrimenti l’industria dei farmaci verrebbe danneggiata.

Esco e faccio un giro tra i banchi del mercatino prima di tornare al mio e mi fermo ad osservare dei canovacci da cucina. Li prendo in mano e chiedo alla signora se sono di canapa e risponde di si. Hanno più di cento anni, dice, vengono dalla Val Pusteria dove si coltivava così come in Val Venosta e in tutte le valli dell’Alto Adige. Mi fa notare che questi sono morbidi perché sono stati usati a lungo e la canapa migliora con l’utilizzo; sono rettangolari di colore bianco scuro con una riga colorata blu, ornati da dei pizzi fatti a mano sui lati corti.

Saluto e ritorno al mio banchetto; poco dopo vedo avvicinarsi la signora che al bar aveva parlato dell’efficacia delle infiorescenze di cbd per la cura di alcune malattie; è preoccupata per il marito che ha la glicemia alta e ha comperato delle infiorescenze di cbd ma non sa come preparare una tisana curativa. Le dico che non so se la canapa e il cbd portino qualche beneficio nel caso di glicemia alta  ma le vuole provare:  le insegno come preparare una tisana curativa: mettere l’acqua sul fuoco fino ad ebollizione, abbassare la fiamma, aggiungere le infiorescenze, coprire con un coperchio e lasciare sobbollire a fuoco basso per 15 minuti. Infine aggiungere latte animale o vegetale e lasciare sul fuoco per altri 2 minuti prima di filtrare e bere.

Sfoglia il libro che ho sul banco “Canapa, cultura della vita…” mi ringrazia e si allontana.

Ho voglia di dire la mia sulla questione del decreto che vieta la coltivazione e la vendita di cbd e prendo in mano il quaderno, il diario canapologico: …una settimana fa ero al Parco Paneveggio Pale di San Martino a fare un laboratorio per realizzare la carta con i fusti della pianta di canapa; tra gli iscritti una bimba di pochi mesi cui i genitori facevano vedere i passaggi per realizzare un foglio di carta. Una donna ha raccontato che prende i fiori di canapa, ricchi di cbd per il mal di testa e che funzionano benissimo; dice che a lei li ha consigliati un amico. “Lui aveva un negozio di prodotti a base di canapa, davanti al negozio c’era l fila di anziani con dolori vari che si curavano con la canapa ricca di cbd”.

Da sei giorni non è più possibile per i miei genitori coltivarsi la canapa per curarsi e come per loro per tutti noi e mi chiedo: “Essere ricchi significa potersi comperare le medicine?”.

La canapa è una pianta popolare, utilizzata da millenni, ha contribuito alla crescita e all’evoluzione umana. La sua crescita è veloce e prospera in molti terreni, crescendo assorbe anidride carbonica quattro volte più velocemente di un bosco di 30 anni a parità di superficie.

L’atmosfera è piena di anidride carbonica, ridurla continuando a produrre è impossibile, è impossibile anche smettere di produrre. Quindi dobbiamo assorbirla e la canapa lo fa bene e in fretta; per questo va seminata ovunque.

Solo la sua presenza, nelle rotonde delle strade, nei parchi pubblici, nei castelli, nelle malghe alpine farà scomparire la paura e il sospetto verso questa pianta e farà nascere idee nuove, si inizierà a sperimentare e a creare in maniera diversa. Come un tempo la canapa aiuterà l’animale umano a soddisfare i propri bisogni primari: la cura, il cibo, un riparo!

L’ignoranza, il sospetto, la paura verso questa pianta da sempre vicina e utile all’animale umano è ingiustificata e creata dall’alto; mi vengono in mente le parole di un testimone riportate nel libro Canapa, cultura della vita: “Ho paura che adesso mandino avanti dei disperati che la seminano nei loro campi e quando si scoprirà la sua efficacia come farmaco ne proibiranno la coltivazione; potranno coltivarla solo grandi aziende farmaceutiche che ci faranno enormi profitti”.

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