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Elogio alla normalità

Questo è un messaggio per gli arroganti, gli originali a tutti i costi, ai malati di protagonismo che non amano la normalità.

Un messaggio a chi non ama la parola “normale”, secondo me una bella parola che rappresenta bene il vivere quotidiano, quello di chi lo accetta e si gode la propria vita, di chi conosce i propri limiti e vive onestamente secondo certe regole. La parola normale non mi fa pensare al grigio, al piatto, al noioso, ma piuttosto al caffè la mattina, ai pranzi la domenica in famiglia, ad una partita a carte al bar, alle emozioni quotidiane dei propri cari, ad un fine settimana in viaggio, la normalità è vivere senza gridare la propria intelligenza in faccia al proprio interlocutore.

E invece ogni giorno in TV ti fanno credere che non sei nessuno se non sei originale, e siamo circondati da persone che vogliono avere tutto subito e senza sacrificio: il risultato è una società malata di protagonismo e comunicazione urlata. Diffamare il prossimo pur di ottenere dei piccoli vantaggi personali, “…darei fuoco a casa tua, se mi passasse il mal di denti”, una frase piena di graffiante ironia del buon Vasco.

E il miglior messaggio per gli arroganti è l’esempio positivo di persone normali che fanno cose eccezionali. Il lavoro quotidiano, il sacrificio di anni che porta a risultati sorprendenti. Le persone normali sono quelle che cambiano il mondo un pezzetto alla volta, che vanno avanti caparbie senza perdere di vista il passato, che grazie alla tradizione e alla memoria si proiettano nel futuro.

Il Museo Itinerante della Canapa quest’anno compie 20 anni, tanti anni di passione per una pianta e per una tradizione che negli anni di fondazione del Museo di Pisoniano sembrava destinata all’oblio.

Il Museo della Canapa oggi rappresenta il passato e il futuro, è la testimonianza arrivata ai giorni nostri grazie al prezioso lavoro dei gemelli Bernardini. Il Museo itinerante della Canapa è un bene prezioso che dobbiamo conservare nel migliore dei modi, un gioiello artigianale, un bene comune di cui andare orgogliosi e di cui dobbiamo ringraziare i custodi che da 20 anni portano in giro per l’Italia e il mondo questo miracolo di normalità, quella normalità che la Canapa cerca da anni.

Pubblicato originalmente in BeLeaf 1, gennaio 2017

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