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Coltivare piante aromatiche in balcone

La coltivazione di piante aromatiche e del peperoncino, sono normalmente un ottimo inizio per chi vuole cimentarsi nel coltivare il proprio orto in balcone. Se...
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Peperoncini, una guida alla coltivazione fai-da-te

Peperoncini… rossi, arancioni, verdi o gialli, ma anche viola, color cioccolato, neri o blu, con frutti grandi o piccoli, conici o tondeggianti, penduli o dritti, di lunghezza molto variabile, quasi sempre commestibili e facilmente coltivabili in tutta la nostra penisola. Il peperoncino sta vivendo la sua epoca d’oro negli ultimi 20 anni; mai così popolare questo frutto della terra risulta cosi ostico a molti e altrettanto ricercato da un crescente pubblico sempre più ampio ed esigente.

È una delle piante più facili da coltivare, in apparenza, infatti troviamo molti balconi con il il principe piccante in bella vista.

Anche a livello decorativo è sicuramente una specie molto volubile, le piante sono molto belle da vedere, e di frutti ce ne sono di tutti i colori e forme, provenienti dagli angoli più remoti del pianeta: con la globalizzazione anche le varietà più singolari di peperoncino hanno avuto modo di diffondersi a macchia d’olio in tutto il mondo.

Gli errori principali nella coltivazione in balcone portano a raccolti poco soddisfacenti che hanno scoraggiato molti orticoltori da balcone, ma con qualche accortezza possono essere ottenuti ottimi risultati sia in termini di raccolto che di estetica.

Come premesso, i peperoncini crescono con successo in quasi ogni tipo di situazione e contenitore, in questa breve guida troverai i consigli giusti per ottenere raccolti super.

IL GIUSTO CONTENITORE

Il primo passo per il successo è la scelta del giusto contenitore: le soluzioni sono davvero infinite. Visita il tuo vivaio o centro giardinaggio di fiducia, o il nostro sito ortoinbalcone.it e troverai un’ampia scelta. La capienza dipende molto dalla varietà di peperoncino, quindi qui prenderemo in considerazione una varietà di media grandezza come il Capsicum Annuum, una delle varietà più coltivate al mondo.

Contenitori coltivazione peperoncino fai-da-teAl contrario di quanto si possa pensare in questo caso i vasi di terracotta sono i meno indicati; sono ottimi per molte piante ma “asciugano” troppo in fretta il terreno. Anche per i peperoncini i vasi in plastica sono l’ideale. Un vaso da 11 litri può bastare per tutta la vita della pianta, ma in contenitori più grandi, che possono contenere più substrato, le piante sono sempre più comode. Bisogna trovare il compromesso tra le esigenze della pianta, il costo del terriccio e il peso dei vasi sul balcone.

TERRICCIO E POSIZIONE

A costo di essere ripetitivi, dobbiamo ricordare di non sottovalutare la scelta del terriccio: è importante che sia ben predisposto ad assorbire acqua e che sia ricco di nutrimenti e microelementi. Evitate il cosiddetto “terriccio universale”; il consiglio è di non risparmiare sulla terra, poiché essa è un fattore fondamentale per ottenere frutti sani e rigogliosi.

Sul fondo del vaso va posizionato un materiale drenante, come l’argilla espansa o delle pietre. Questa tecnica ha una doppia valenza, che si ripercuote sia sul breve che sul lungo periodo.

La semina va fatta nei primi mesi dell’anno fino ad aprile/maggio: prima seminerete e più alte e rigogliose saranno le vostre piante, e di conseguenza sarà il caso di prevedere un vaso un pochino più grande, se si vuole seminare a Febbraio.

La posizione del vaso è fondamentale: questa pianta vuole molta luce e, soprattutto in fase di crescita, non ama la luce diretta.

SEMENTI CONSIGLIATE

Come anticipato ci sono davvero tante varietà di peperoncini da coltivare: la scelta solitamente è condizionata più dai gusti personali che da vere e proprie differenze di coltivazione, quindi possiamo scegliere in base al grado di piccantezza, alla forma e alla grandezza del frutto, oppure decidere di coltivarne tante varietà diverse.

Sul web troverai tantissime sementi diverse di peperoncini, prodotte dall’Accademia del peperoncino in Calabria fino a piccole aziende agricole di appassionati sparsi per tutta la penisola, senza dimenticare un buon numero di coltivatori privati che portano avanti varietà particolari per passione, e che spesso vendono o scambiano i propri semi.

FERTILIZZAZIONE

È importante utilizzare dei fertilizzanti, soprattutto nel caso siano piante coltivate in vaso. Evitiamo preferibilmente i prodotti chimici: si può concimare con gli avanzi di alcuni cibi o acquistare prodotti biologici.

Su ortoinbalcone.it sono disponibili molti prodotti 100% Bio adatti ai peperoncini, sia in forma liquida che in forma solida. I primi sono assimilabili nell’immediato, mentre i secondi sono a lenta cessione. Questi ultimi vanno mischiati al terriccio, e inizieranno a rilasciare i nutrimenti solo dopo un mese.

È raccomandabile prevenire afidi e ragnetti rossi, irrorando dell’olio di neem o del piretro sulle piante durante tutta la fase di crescita, in questo modo possiamo essere tranquilli durante la fase di fioritura e produzione.

RACCOLTO E PREPARAZIONI

Molteplici sono gli utilizzi e le preparazioni che che si possono fare con questo frutto, anche i metodi di conservazione per gustarlo tutto l’anno sono molteplici.

Il peperoncino può essere mangiato crudo nelle insalate, e cotto è ideale in tutti i tipi di zuppe di verdure e di legumi, per il soffritto di verdure ripassate o nella pasta asciutta. Può essere arrostito sulla brace, fritto o fatto al forno.

Per la conservazione: l’essiccazione è il metodo più diffuso, ma anche la conserva sottolio è tra i metodi più apprezzati. Dopo l’essiccazione si possono polverizzare e riporre in un luogo fresco ed asciutto.

A chi piace il sapore di quando il frutto è fresco e lo vuole conservare a lungo, consigliamo di procedere come segue: lavare i peperoncini, asciugarli per bene e metterli in un barattolo di vetro e infine congelarli; basta prendere i frutti dal congelatore, farli scongelare e consumarli: in questo modo si avrà sempre il sapore del peperoncino fresco.

Buona coltivazione.

Pubblicato originalmente in BeLeaf 1, gennaio 2017

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