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Il paradosso mai risolto: superare il back door problem in Olanda è possibile?

Che cosa hanno in comune i cetrioli, i pomodori e la marijuana? Sono i tre prodotti agricoli più esportati e coltivati dal mercato olandese. Con un grande differenza: i primi due sono legali, il terzo no.

Non vi lasciate ingannare dalla fama di paese liberale e aperto, in Olanda vige una legge molto severa sulla coltivazione e vendita di cannabis. L’erba viene infatti tollerata – nel senso che i giudici chiudono un occhio sulla violazione di certe leggi – ma i Coffee Shop hanno una serie di limitazioni e costrizioni da far paura. I locali infatti sono stati finora solamente autorizzati alla vendita di cannabis, ma non alla coltivazione professionale dei prodotti che vendono. In più le caffetterie autorizzate possono vendere solo 5 grammi tra hashish e marijuana a persona ma i negozi non possono tenere più di 500 grammi al loro interno. Lo sa bene il Checkpoint, uno dei più grandi locali dei Paesi Bassi, costretto a chiudere perché accusato di commercio illegale di erba, visto che deteneva 200 kg nei suoi magazzini.

Per anni si è andati avanti chiudendo un occhio e non affrontando il problema fino a quando è esploso il fenomeno delle coltivazioni illegali e del mercato nero. Per questo si è cercato di porre rimedio con molte iniziative, tutte discutibili e infatti poco efficienti. Una di queste è la Weed Pass, una carta che consentiva l’ingresso nei Coffee Shop solo ai residenti, escludendo i turisti. Applicata in diverse città olandesi si è rivelata fallimentare. Amsterdam ha deciso invece di optare per la chiusura di tutti i locali che si trovassero a meno di 250 metri dalle scuole; sono stati 28 i locali chiusi, fra questi anche lo storico Yellow Mellow.

Il 2017 ha segnato una svolta. La Tweede Kamer, camera legislativa del Parlamento, ha approvato la Marijuana Cultivation Law, la legge che legalizza la coltivazione professionale di cannabis. In pratica la legge, se riceverà il via libera anche dal Senato, permetterà ai Coffee Shop di vendere la marijuana che coltivano. Questo, secondo August de Loor, fondatore del Bond Van Cannabis Detaillisten, non potrà che garantire maggiore trasparenza: “La qualità della marijuana sarà più alta, ci sarà una maggiore varietà e il prezzo non sarà più competitivo” – ha dichiarato al Telegraph.

Se l’oro verde avrà la meglio nei Paesi Bassi è ancora da vedere, ma senza dubbio è questo il momento di fare chiarezza in un sistema legislativo davvero schizofrenico.

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