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10 buoni motivi per innamorarsi della canapa

Ogni giorno riesce a stupirci. Ogni giorno scopriamo novità eccezionali. Quanto ci piace la canapa!

1. La canapa è una pianta antichissima

Il più antico manufatto umano ritrovato è una pezza di canapa che risale all’8.000 A.C.. Perché la canapa è sempre esistita ed è sempre stata usata, finché non sono entrati in giochi pregiudizi. E’ infatti considerata una delle più antiche colture della civiltà umana e da sempre utilizzata nella medicina naturale.

La storia della canapa come fonte di fibre per tessuti, per cordami, per carta (il primo foglio di carta di cui si ha traccia è fatto di canapa e risale a circa 500 anni A.C.) e per uso alimentare (i semi di canapa sono ricchi di grandi proprietà), si intreccia con la storia della cannabis – e della marijuana – come prodotto psicoattivo. L’uso della cannabis per reumatismi, gotta e altre patologie è riportato fin dagli inizi del terzo millennio avanti Cristo, in Cina, spesso con più accento sulle proprietà medicinali e terapeutiche che su quelle psicotrope. Tracce dell’uso antinfiammatorio della cannabis si trovano anche nella storia dell’antica Grecia.

2. Qual è la differenza tra canapa e marijuana?

La famiglia della canapa comprende diverse specie di piante che hanno un diverso livello di Thc, tetraidrocannabinolo. Tra di esse, quella più utilizzata è la Canapa Sativa, la cui resina è praticamente priva di cannabinoidi ed è quindi usata nel settore alimentare, tessile ed energetico. I cannabinoidi invece sono presenti nelle foglie e nelle infiorescenze di un’altra specie di canapa, la Canapa Indiana o Canapa Indica. La sua resina è ricca di Thc: fin dall’antichità erano note le sue proprietà curative, tanto che sia in Oriente sia in Occidente era diffusa la pratica di fumare le foglie arrotolate di canapa. Canapa e marijuana non sono, dunque, la stessa cosa.

3. Una risorsa per l’economia

All’inizio del 1900, prima dell’avvento del proibizionismo, solo in Italia si coltivavano più di 100mila ettari di canapa, più di quanta ne venga coltivata oggi praticamente in tutto il mondo. Nel 2015 ne abbiamo coltivati poco più di 3mila. Questo perché la pianta è passata dall’essere centro di un’economia fiorente a prodotto fuorilegge, a causa di una gran confusione generata prevalentemente per motivi ideologici. Oggi per fortuna stiamo riscoprendo la canapa. La nuova legge italiana sulla canapa industriale è la ormai famosa 242 del 2016, entrata in vigore il 14 gennaio 2017. Stabilisce, tra le altre cose, che non è più necessaria alcuna autorizzazione per la semina di varietà di canapa certificate con contenuto di THC al massimo dello 0,2%, con una soglia di tolleranza fino allo 0,6%.

4. L’olio di canapa

L’olio di canapa è ottenuto dalla spremitura a freddo dei semi di Cannabis Sativa. Può essere utilizzato in cucina come un qualsiasi altro olio e può essere integrato alla normale dieta per favorire e proteggere il corretto funzionamento dei processi fisiologici, dal metabolismo alle difese immunitarie. È noto per le sue proprietà antiossidanti, analgesiche e antiinfiammatorie, per attenuare lo stress, l’insonnia e l’ansia. Inoltre, possiede un perfetto equilibrio tra Omega 3 e Omega 6.

5. I semi di canapa

I semi di canapa sono considerati un alimento completo dal punto di vista proteico: per questo sono molto apprezzati da chi segue un regime dietetico vegetariano o vegano. Infatti per il 25% sono composti da proteine, ma in una combinazione che vede presenti tutti gli 8 aminoacidi essenziali per la sintesi proteica. Spesso definiti “super cibo”, hanno diverse proprietà: grazie all’alta presenza degli acidi polinsaturi, sono utili per combattere e prevenire diversi disturbi tra i quali l’arteriosclerosi, disturbi cardiovascolari, colesterolo, artrosi, malattie del sistema respiratorio (ad esempio asma, sinusite e tracheite), eczemi e acne.

6. Dalla canapa ai tessuti

La canapa può essere impiegata anche nel settore tessile. Le coltivazioni di canapa si pongono come un’alternativa a quelle di cotone, le quali spesso vengono criticate per il loro impatto ambientale, sia per il ricorso a pesticidi, sia per l’uso di ingenti risorse idriche. La pianta di canapa è più sostenibile: richiede un impiego di pesticidi e di fertilizzanti decisamente inferiore. Dalla canapa, inoltre, si ottengono filati resistenti utilizzabili per la produzione di tessuti destinati alla produzione di manufatti tessili, accessori e capi d’abbigliamento. L’uso nel settore tessile è antichissimo: sembra che i Fenici la utilizzassero per realizzare le vele delle loro imbarcazioni.

7. La Costituzione americana fu scritta su fogli di canapa

Pochi sanno che dalla canapa è possibile ottenere carta di utilizzo comune o di alta qualità: si potrebbe usare anche per stampare giornali o per produrre cartoni. È ottenuta dalla stoppa e dalla parte legnosa della canapa, chiamata canapolo, rimaste a seguito dell’estrazione della fibra tessile o dei semi. Dato che si utilizzano gli scarti, si potrebbe impiegare un’unica coltivazione di canapa anche per produrre carta, con un vantaggio in termini di risparmio economico. L’uso della canapa per produrre carta è noto da tempo: anche la Costituzione americana fu scritta su fogli di canapa.

8. Una valida alternativa alla plastica

La cellulosa contenuta nella pianta permette di ottenere materiali plastici degradabili che possono essere utilizzati per la produzione di imballaggi e di materiali da impiegare con una funzione isolante.

9. Può essere utilizzata come combustibile

Anche in questo ambito si conferma amica dell’ambiente e come un possibile sostituto del petrolio. Utilizzarla per la combustione non incrementerebbe infatti i quantitativi di Co2 rilasciati in atmosfera, in quanto l’emissione di anidride carbonica durante la combustione sarebbe controbilanciata dal quantitativo di Co2 assorbito dalla canapa stessa nel corso della coltivazione delle relative piante.

10. La canapa guarda al futuro della bioedilizia

La canapa e la sua fibra vegetale trovano un ottimo impiego in quella che viene definita bioedilizia, ovvero edilizia sostenibile. Prima di tutto, sintetizzando il carbonio, la canapa riduce le emissioni di CO2 nell’atmosfera ed è quindi in grado di rendere gli ambienti in cui è applicata più salubri e meno inquinati. Ma non è solo questo a renderla speciale in questo settore: l’uso di blocchetti o della calce di canapa è in grado di garantire un ottimo isolamento termo-acustico, protezione da insetti e microbi, regolamentazione termo–igrometrica, traspirabilità e resistenza al fuoco.

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