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Cannabis light, scatta la repressione. E sembra una spedizione punitiva

Quarantotto negozi perquisiti e cannabis light sotto sequestro. Il momento che tutti gli operatori del settore temevano con crescente preoccupazione sembra essere arrivato. Con il pretesto di sequestrare prodotti a base di canapa LEGALE, è scattata oggi l’operazione “Affari in fumo” (già dal nome si intuisce una sorta di soddisfatto sadismo da parte delle forze dell’ordine), condotta in mattinata prevalentemente, ma non solo, nel territorio tarantino.

I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Taranto hanno eseguito un decreto di perquisizione, emesso dalla Procura della Repubblica, a firma del Procuratore Capo Carlo Maria Capristo, del Procuratore Aggiunto Maurizio Carbone, del Sostituto Procuratore Lucia Isceri, nei confronti dei 48 esercizi esercizi che commercializzano derivati della canapa sativa, ovvero la cosiddetta “Cannabis light”.

I finanzieri, a quanto si apprende, avrebbero avuto l’obiettivo di verificare se fossero stati messi in vendita prodotti derivanti dalla canapa con una percentuale di Thc superiore allo 0,5 per cento. L’indagine ha avuto inizio nell’ottobre scorso quando è stato eseguito un sequestro preventivo di circa 9 kg delle sostanze considerate fuori legge da un distributore automatico “H24”, ubicato nelle vicinanze di due plessi scolastici del capoluogo. Le operazioni di sequestro avevano interessato, oltre all’impresa titolare del predetto distributore, anche le due società fornitrici della “Cannabis light”. Tramite l’esame delle fatture di acquisto e vendita, i militari della Guardia di Finanza hanno ricostruito una prima filiera commerciale (che va verificata) individuando alcuni distributori su base nazionale.

Ma le modalità con cui sono avvenute le perquisizioni lasciano intendere che l’interpretazione della legge sia stata volutamente punitiva nei confronti di tutto il settore. Non si può spiegare altrimenti la decisione delle forze dell’ordine di sequestrare non solo la cannabis light, ma anche tutti i prodotti connessi, dalle cartine ai vaporizzatori fino ai grinder.

In totale il provvedimento ha colpito 39 operatori commerciale della provincia di Taranto e nove tra la Campania, Calabria, Lazio e Lombardia. Nelle prossime ore porteremo la testimonianza di uno dei negozi colpiti. Urge fare chiarezza al più presto su quella che sembra decisamente una spedizione punitiva proibizionista in piena regola.

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