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Un’Isola total-bio: ecco il (possibile) futuro della Sicilia

Lo sapevate che la Sicilia è la regione italiana con il maggior numero di aziende agricole biologiche, appena davanti a Calabria e Puglia? Ebbene sì, c’è una importante classifica in cui a dominare è il Mezzogiorno d’Italia. Ma questo potrebbe essere solo l’inizio. C’è un disegno di legge, infatti, presentato a giugno 2018 all’Assemblea regionali siciliana, che punta a fare della Sicilia un’isola 100% bio entro sei anni.

A promuovere l’iniziativa è stato il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle di Palazzo dei Normanni, con prima firmataria Valentina Palmeri, vicepresidente della Commissione ambiente, territorio e mobilità. Il tema, come evidenziano i dati delle Camere di Commercio di tutta Italia, è tutt’altro che secondario per un territorio in cui ha sede il 55,8% delle aziende bio.

Il ddl è attualmente all’esame della Commissione e si pone due, ambiziosi, obiettivi: la progressiva abolizione dell’uso del glifosato e dei neonicotinoidi in tutti gli ambiti, agricoli e civili, e la conversione di tutte le produzioni agricole siciliane in biologico entro il 2025. Il modello di riferimento è quello della Danimarca, vera eccellenza del settore: nel 2015, infatti, il parlamento della Penisola scandinava, approvò un piano in 67 punti chiave per raddoppiare le coltivazioni biologiche entro il 2020 ed ora punta al 100% biologico.

Evidenti i benefici che tutto questo apporterebbe nell’ambito della difesa della salute, delle acque, del suolo e, più in generale, dell’agricoltura e dell’ambiente siciliani

Il disegno di legge ha ottenuto il sostegno di associazioni e istituzioni, tra cui StopGlifosato Sicilia, riunite lo scorso 11 gennaio nella Sala Rossa dell’Assemblea Regionale Siciliana, che hanno siglato un documento con cui si sancisce l’impegno a elaborare emendamenti e proposte per rafforzare ulteriormente il progetto di legge. Anche la presidenza dell’Ars ha manifestato la disponibilità a istituire una sottocommissione sulla tematica della proposta di legge presentata.

Inutile dire che le aspettative sono tante e, in questi casi, il rischio di un buco nell’acqua è concreto. Anche perché, fanno notare alcuni organi di stampa siciliani, il boom del biologico in Sicilia è legato più alla volontà di intercettare i fondi europei che ad una reale ambizione di conversione green dell’isola.

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