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Indoor, outdoor e greenhouse: i segreti di un bravo floricoltore

Con la stagione outdoor e greenhouse alle spalle ci prepariamo per il prossimo anno continuando a lavorare sull'indoor. Sicuramente l'esperienza maturata quest'anno ci aiuterà tanto...
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Indoor, outdoor e greenhouse: i segreti di un bravo floricoltore

Con la stagione outdoor e greenhouse alle spalle ci prepariamo per il prossimo anno continuando a lavorare sull’indoor.

Sicuramente l’esperienza maturata quest’anno ci aiuterà tanto e chi ha seguito gli articoli precedenti ed ha imparato a riconoscere i piccoli dettagli che distinguono una pianta ottima per un tipo di  produzione da un’altra, sicuramente avrà preso nota delle varietà che ha portato a termine.

Questo è il primo passo per la selezione

È fondamentale selezionare il proprio cultivar per svariati motivi: la produzione, la dimensione, la velocità di fioritura, la resistenza agli agenti patogeni e ai parassiti, l’adattamento ad un determinato clima e quindi anche alle diverse temperature ed infine, altra cosa fondamentale è il livello di cannabinoidi.

Imparando a conoscere il comportamento del cultivar selezionato possiamo decidere se è adatto al nostro ambiente e soprattutto sapere se va coltivato in indoor, in greenhouse oppure outdoor. Ogni pianta esporrà il massimo del proprio potenziale genetico solo se le condizioni climatiche e di coltivazione saranno ottimali.

Per esempio un cultivar adatto per la Calabria dove il clima è più secco potrà dimostrare debolezze ed essere più sensibile alle muffe se coltivato in Pianura Padana ed il freddo potrebbe incidere sulla produzione di terpeni e quindi sulla qualità.

Risulta quindi chiaro quanto sia  fondamentale conoscere le condizioni in cui coltiviamo ed il nostro metodo di coltura perché solo così potremmo avere dei parametri di partenza su cui basare le nostre selezioni.

Quando per esempio selezioniamo una linea per la produzione in interno dobbiamo tener conto della struttura della pianta, della sua dimensione finale e della distanza internodale per permetterci di sfruttare tutto lo spazio a nostra disposizione in maniera efficiente e produttiva.

Per quanto riguarda la greenhouse oltre alle dimensioni ed alla struttura della pianta dobbiamo tener conto della resistenza ad un’alta umidità e quindi al ”mal bianco”, molto comune sulle piante di canapa in Italia. La pianta deve essere in grado di sostenere se stessa alla fine del raccolto poiché non sempre a differenza della coltivazione indoor è possibile applicare reti o sostegni specialmente se parliamo di operazione in larga scala.

Un altro importante elemento da considerare nella selezione per la coltivazione in serra è la conformazione del fiore, infatti a differenza di quando si usano luci artificiali, non sempre e non a tutte le latitudini le piante andranno a produrre tanti calici da avere un fiore compatto e ”chiuso”  per questo motivo dobbiamo fare molta attenzione a selezionare il fenotipo o il cultivar giusto.

Stesso discorso vale per l‘outdoor dove però possiamo ignorare le dimensioni finali della pianta purchè questa riesca a resistere al peso di tutto il raccolto.

Coltivando totalmente all’aperto la resistenza a malattie e parassiti è sicuramente la cosa più importante, non tutte le piante hanno la stessa resistenza ed alcune sono più deboli di fronte ad una determinata malattia o parassita , sta al coltivatore quindi eseguire dei test efficaci durante la selezione per assicurarsi di non avere problemi durante la fase produttiva.

Il profilo terpenico e la quantità di cannabinoidi stanno naturalmente alla base di ciò che è il nostro ideale di pianta pronta per la produzione.

Diventando sempre più esperti si possono affinare le tecniche per selezionare un particolare profilo terpenico e seguire quella linea, per esempio selezionando piante in cui il limonene predomina e portando avanti successivi cultivar dove il limonene pur accompagnandosi ad altri terpeni continua ad essere in quantita maggiore, oppure farci sorprendere dalla natura senza andare a prediligere nessun particolare terpene.

Essendo la canapa una pianta “giovane” per quanto riguarda la libertà di coltivazione, attualmente sul mercato non esistono cultivar selezionati e disponibili con le relative informazioni per gli agricoltori, per cui il floricoltore dovrà andare a lavorare di esperienza e giudizio avendo sempre un chiaro obiettivo in mente in termini di qualità, resa e resistenza.

La canapa è una pianta che presenta un enorme spettro di terpeni e flavonoidi, sarà impossibile per un solo coltivatore riuscire a soddisfare tutta la gamma qualitativa che le piante possono offrire. Una parte fondamentale della selezione è anche il confronto con altri coltivatori e cultivar, ciò aumenterà il nostro bagaglio di esperienza e attraverso lo scambio di piante oltre che di informazioni, si va ad ingrandire anche il bouquet genetico che abbiamo a disposizione.

Nei prossimi articoli andremo più nel dettaglio e analizzeremo come e cosa selezionare per le nostre esigenze e per assicurarci un cultivar unico.

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