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La canapa in edilizia funziona alla grande. Ecco perché

Ormai la parola canapa non fa più paura, anzi è diventata un sinonimo di eco sostenibilità. Comincia così un articolo sull’applicazione in edilizia dell’uso della pianta pubblicato sul sito InfoBuild Energia, portale specializzato nell’architettura sostenibile e nel risparmio energetico. 

Canapa, dall’agricoltura all’edilizia un modello ecosostenibile

L’impiego della canapa in bioedilizia – scrive Andrea Ballocchi – è una tendenza che si sta sviluppando, ma conta su una tradizione storicamente affermata.

E se negli USA il mercato della canapa per impieghi industriali vale 177 milioni di dollari, l’Europa ha visto più che triplicata la superficie agricola destinata alla coltivazione, passando da meno di 10mila ettari del 2011 a quasi 35mila nel 2016.

In Italia si assiste a un progressivo incremento della coltivazione, sostenuto anche dalla legge 242/2016 pensata per promuovere la coltivazione della filiera agroindustriale.

I vantaggi della coltivazione della canapa sono molteplici: estremamente resistente, è una pianta che cresce senza dover usare fertilizzanti, pesticidi o erbicidi e bonificare il terreno. La sua crescita così fitta annulla lo sviluppo di specie infestanti. Inoltre è ottima anche da coltivare su terreni ammalorati: infatti, è in grado di assorbire zinco e mercurio, sostanze inquinanti. Fra gli altri vantaggi sottrae CO2 dall’atmosfera e ossigena il terreno. Vale anche la pena di evidenziare che in fase di crescita la canapa cattura quattro volte la quantità di anidride carbonica immagazzinata mediamente dagli alberi.

Dal canapulo alla calce e canapa

Dal terreno all’impiego in edilizia mantiene intatte le sue proprietà. A partire dal canapulo, risultato della lavorazione del legno di canapa, che ha caratteristiche eccellenti in termini di proprietà isolanti termo acustiche, elevata igroscopicità e capacità di gestire l’umidità.

È un materiale traspirante, permette così all’involucro di “respirare”, assicurando così un elevato grado di salubrità dell’aria. Al contrario di quanto avviene normalmente nel settore edile, energivoro, la filiera produttiva di canapa e calce sottrae più biossido di carbonio dall’ambiente di quanta ne verrebbe immessa lavorandola.

Parliamo di calce e canapa perché si tratta di una sinergia naturale virtuosa: anche la calce, materiale derivato dal calcare e dalle ottime prestazioni, permette di realizzare vari prodotti per l’edilizia attenta all’ambiente.

Canapa in edilizia, ottima per costruzioni e ristrutturazioni

Di soluzioni se ne contano sul mercato diverse e con caratteristiche interessanti. A questo proposito va segnalato Natural Beton, biocomposito nato dall’unione di canapulo e calce aerea dolomitica.

Non impiega elementi o additivi idraulicizzanti e permette di realizzare un manufatto traspirante, naturale. Tra l’altro la calce aerea invecchiando migliora le sue caratteristiche meccaniche. Quindi non teme l’invecchiamento, a differenza di qualunque altra malta o legante idraulico o idraulicizzato.

Natural Beton è un prodotto della startup Equilibrium, acquisita di recente dalla Senini, storica realtà italiana che ha creato la linea Tecnocanapa.

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