Anche la Levi’s scopre la canapa per i suoi jeans

I temi ambientali stanno contagiando tutti, anche le grandi multinazionali (che qualche grande responsabilità nell’inquinamento della nostra Terra ce l’hanno). Le grandi industrie della moda – fra le più inquinanti – si stanno finalmente attrezzando per convertire le proprie produzioni in una direzione davvero sostenibile. E come al solito, la canapa viene in loro soccorso: grazie alla sue fibre infatti, il tessuto risulta fra i più eco-compatibili. Lo sapevano già i nostri nonni ma ce lo siamo dimenticati.

Dalle piante di canapa si può produrre da due a tre volte più fibra di un acro di cotone e ha la capacità di eliminare le sostanze chimiche nocive e inquinanti dal suolo, arricchendolo con azoto e ossigeno.

E così tra i brand che stanno esplorando le potenzialità di questa pianta troviamo Levi’s, che di recente ha lanciato la collezione Wellthread x Outerknown: un tipo speciale di canapa, che assomiglia molto, sia alla vista che al tatto, al cotone.

La materia prima utilizzata per questa capsule collection proviene da un campo alimentato a pioggia, utilizzando quasi il 70% in meno di acqua per la produzione. A lungo termine, una scelta simile, adottata da più aziende di moda possibili, aiuterebbe a combattere concretamente il problema legato alla scarsità d’acqua, una crescente minaccia in tutto il mondo.

I capi della collezione Wellthread x Outerknown di Levi’s sono realizzati in una miscela 70/30 di cotone e canapa, un metodo che ammorbidisce la fibra utilizzando pochissima energia e lavorazioni chimiche, per farlo sembrare quasi indistinguibile dal cotone. Ma entro cinque anni, secondo quanto dichiarato a Business Insider dal responsabile per l’innovazione di Levi Strauss & Co, Paul Dillinger, la canapa potrà essere usata al 100%. Inoltre ogni pezzo è riciclabile, dalla giacca ricamata alla T-shirt, passando per i pantaloncini da surf e i jeans.

Una sfida che vale la pena di affrontare con coraggio