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Beatrice Lorenzin chiede a Salvini di chiudere tutti i canapa shop: una nuova pagina di oscurantismo della politica italiana

Oggi è andata in scena l’ennesima vergognosa distrazione (chiamiamola così per non dire altro) da parte della politica nei confronti del settore della cannabis. Come ogni mercoledì, alla Camera dei deputati si è svolto il cosiddetto Question Time, un momento durante il quale i parlamentari possono interrogare alcuni ministri con una domanda (cui segue una risposta dell’interpellato) su alcuni temi specifici.

E così è accaduto che l’onorevole Beatrice Lorenzin ha ritenuto di interrogare il ministro dell’Interno Matteo Salvini sui canapa shop: “È più di un anno che in Italia abbiamo negozi che vendono cannabis light senza che questo Parlamento l’abbia deciso”, comincia a dire l’esponente politico che in passato ha più volte puntato il dito sulla cannabis in generale, lei che in diverse circostanze si è detta sempre assolutamente contraria alla legalizzazione tout court. “Basta un’ordinanza o un decreto per chiudere tutti quei negozi” è arrivata a sostenere oggi. E fin qui l’unica critica che si può fare è di natura politica, legata al suo spicciolo modo di vedere il mondo cannabico, tipico del più ottuso conservatorismo.

Ma il punto deprimente arriva quando la Lorenzin comincia a dire che “questi prodotti vengono venduti senza alcun limite di quantità a bambini, donne incinta, a persone di qualsiasi condizione di salute”. Parole al limite della diffamazione.

Per poi cominciare con lo squallido accostamento a qualsiasi tipo di stupefacente, citando i suoi incontri con le comunità di recupero che chiederebbero provvedimenti certi per il contrasto agli stupefacenti.

Cara deputata Lorenzin, non è così che si affrontano le questioni, senza sapere, senza conoscere. Soprattutto perché dall’altra parte ci sono tanti giovani imprenditori ai quali è stato permesso di vendere la cannabis light, quella che lei adesso mette sotto accusa. Perché far passare il concetto che si venda droga ai bambini? Perché non riconoscere la letteratura medico-scientifica che ritiene sbagliato parlare di droga sotto lo 0,5% di Thc? Lei lo sa che la cannabis venduta nei 10mila negozi, quelli che vorrebbe chiudere, è sotto quella soglia? E ancora, perché non chiudere allora tutte le enoteche visto che ogni anno l’alcool miete nel mondo circa 3milioni e 300mila vittime, causando oltre 200 patologie? E magari lei non è nemmeno al corrente che la cannabis non ha mai causato un singolo decesso nella storia dell’umanità.

Sinceramente è un gran peccato vedere la politica auto-flagellarsi in una maniera così miserevole. Basterebbe informarsi, leggere, affidarsi a studi scientifici per arrivare a conclusioni totalmente differenti. Ma tant’è.
E non si tratta di progressismo o apertura verso chissà quali concetti ideologici. Qui si tratta di puro e semplice buon senso. Quello che purtroppo la politica sembra aver smarrito. E adesso la vera paura è che quel muro tutto italiano del pregiudizio nei confronti della cannabis sia davvero difficile da scalfire.

Cosa ha detto il ministro dell’Interno rispondendo alla Lorenzin? Si è augurato che “il Parlamento ponga fine alle ambiguità della legge 242/2016”. Ma siamo ben consapevoli che un cambiamento normativo non arriverà purtroppo nel breve termine, sempre che si tratti di un miglioramento e non di un peggioramento come auspicato da Salvini.

Nel frattempo, di certo, noi non ci stancheremo minimamente di continuare a sostenere questa battaglia di civiltà.

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