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La Germania regolamenta il Cbd ad uso alimentare? Neanche per sogno, rimane tutto come prima

Nei giorni scorsi l’EIHA (European Industrial Hemp Association) ha pubblicato un documento in cui comunicava di aver trovato uno storico accordo con il Governo...
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La Germania regolamenta il Cbd ad uso alimentare? Neanche per sogno, rimane tutto come prima

Nei giorni scorsi l’EIHA (European Industrial Hemp Association) ha pubblicato un documento in cui comunicava di aver trovato uno storico accordo con il Governo Federale Tedesco e con il Ministero Federale per l’Agricoltura e gli Alimenti (BMEL), per quanto riguarda l’applicazione della canapa in ambito alimentare in Germania, comprendendo in questo anche gli estratti di Full Spectrum derivanti dalle infiorescenze ed escludendo solo i prodotti isolati e quelli arricchiti di CBD sintetico o isolato.

Anche noi come azienda abbiamo dato la notizia sui nostri canali social di questo accordo, in quanto sembrava essere finalmente un punto di svolta nelle politiche europee legate alla legislazione concernente i Novel Food, cioè tutti i prodotti definiti come alimenti che non sono stati consumati all’interno dell’UE in misura significativa dagli esseri umani prima del 15 maggio 1997, quando è entrato in vigore il primo regolamento in materia.

I Novel Food possono essere prodotti o ingredienti di recente sviluppo, alimenti innovativi, alimenti prodotti utilizzando nuove tecnologie e processi di produzione nonché alimenti che sono e/o sono stati tradizionalmente consumati solo al di fuori dell’UE.

L’EIHA è anni che si batte contro l’Unione Europea per dimostrare che nel caso della canapa e dei suoi estratti ottenuti con tecnologie tradizionali, la definizione di Novel Food non risulta applicabile e che la canapa è stata tradizionalmente utilizzata da centinaia, se non migliaia di anni, anche in Europa in ambito alimentare oltre che industriale.

Con l’accordo pubblicato dall’EIHA sembrava che finalmente il governo tedesco, spesso motore decisionale delle politiche Europee, avesse aderito alle tesi proposte dall’EIHA e che fosse disposto a regolamentare il CBD anche a scopi alimentari e nutraceutici. Andando ad informarci attraverso la rete dei nostri contatti, ci è arrivata nuovamente una doccia fredda poichè BLV (Ufficio federale della protezione dei consumatori e della sicurezza alimentare, organo statale tedesco che ha, tra le altre cose, in carico i Novel Food in Germania), ha dichiarato quanto segue:

“Per gli estratti di canapa o i prodotti a base di cannabinoidi che contengono cannabinoidi (ad es. CBD), finora non sono state fornite prove sufficienti né da parte dell’EIHA né da altri operatori economici che dimostrino un consumo significativo nell’UE. Pertanto, questi prodotti continuano ad essere considerati come Novel Food in tutta l’UE”

Questo il preambolo della risposta di BLV che, in pratica, chiude già ogni discussione in materia di regolamentazione del CBD in Germania ma l’Ente ha tenuto comunque a precisare un paio di punti che riteniamo interessanti e fonte di riflessione per capire le difficoltà attuali e future:

“Nulla è cambiato dal punto di vista del BVL. All’interno del governo federale, la BVL è l’organismo responsabile per chiarire se un prodotto rientri o meno nel campo di applicazione del regolamento sui Novel Food”

Come dire e ribadire che nessun altro organo governativo in Germania può prendere decisioni in merito al CBD e alla sua regolamentazione.

“Vorremmo anche sottolineare che altre normative nazionali specifiche potrebbero limitare l’immissione sul mercato di prodotti alimentari (…) I prodotti della pianta di canapa che soddisfano la definizione di anestetico o farmaco non sono commercializzabili come alimenti.”

Quest’ultimo commento poi, sembra sbarrare definitivamente la strada ad ogni regolamentazione in ambito alimentare e/o nutraceutico per i Cannabinoidi ed in particolare per il CBD. Infatti va ricordato che oggi grazie ad Epidiolex, il CBD può essere considerato come una molecola farmaceutica e BLV ha tenuto a ribadire come qualsiasi alimento contenente un “farmaco” non può essere commercializzabile. La battaglia, quindi, è ancora lunga e l’assenza di una reale responsabilità decisionale europea in tutto ciò rischia sempre più di far naufragare un mercato nascente e gli attori ad esso legati.

*Ceo and Founder Cloud9 Switzerland

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