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“Così proviamo a legalizzare la cannabis”. Parla il deputato Michele Sodano, primo firmatario della lettera a Conte

“Sono contento che questa iniziativa abbia rimesso in moto il dibattito sulla cannabis”. Contattato da BeLeaf Magazine, Michele Sodano – parlamentare del Movimento 5 Stelle che ha aderito alla campagna #iocoltivo e primo firmatario della lettera inviata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte per chiedere di far arrivare sul tavolo degli Stati Generali dell’economia il tema della legalizzazione della cannabis – ha spiegato quali siano le aspettative della discussione in corso e i possibili sbocchi politici.

Lei il primo firmatario di una lettera firmata da 100 parlamentari e indirizzata al presidente Conte e a vari ministri e leader politici in cui si chiede di porre il tema della della “regolamentazione della produzione, della vendita e del consumo della cannabis”? Come nasce questa iniziativa?

“Molto semplicemente, ho pensato una cosa: sono anni che si parla di legalizzazione e grandi passi avanti non se ne sono fatti. Allora, come anticipato già nei tanti incontri che ho avuto recentemente con le associazioni e gli addetti del settore, ho ritenuto utile rivolgersi direttamente al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. E gli Stati Generali sono l’occasione giusta perché si parla di futuro e opportunità. Quale momento migliore per proporre un dibattito serio, pacifico ed entusiasmante sulla legalizzazione della cannabis?”.

Futuro e opportunità. Perché crede che questo sia il momento giusto?

“Abbiamo due temi principali. Il primo è strappare questo business miliardario alle mafie. Non è più accettabile pensare che la criminalità organizzata abbia il monopolio della cannabis, è semplicemente assurdo. Di qui, il secondo tema, che poi è quello che ci insegna ciò che sta succedendo in Canada e in molti Stati americani: facendo emergere questo mercato si crea maggiore sicurezza e un indotto economico enorme, che potrebbe essere fondamentale per aiutare l’economia italiana ad uscire dalla crisi generata dall’emergenza sanitaria e sociale. Per esempio si parla da subito di 10 miliardi di euro per le casse dello Stato, per non parlare della creazione di posti di lavoro”.

Insomma, serve un vero cambio di passo, sia a livello politico che a livello culturale.

“Certo. D’altronde il proibizionismo e la logica della repressione a cosa hanno portato? A nulla, anzi, al fiorire del mercato illecito, con cui si finanziano altre attività illegali come prostituzione, riciclaggio e usura. Questa riflessione Conte la deve recepire o quanto meno ci deve potere pensare. E poi serve una gigantesca azione di formazione e informazione. Il vero scoglio da superare oggi è far arrivare le giuste informazioni ai cittadini italiani, che non hanno piena consapevolezza della materia. Il concetto non è ‘spinello sì o spinello no’, qua ci giochiamo ben altro”.

Cosa vi aspettate concretamente dopo l’invio di questa lettera e cosa ci può dire rispetto ai prossimi passi da compiere in Parlamento?

“Intanto stiamo parlando di una lettera firmata da cento parlamentari che si dicono favorevoli alla regolamentazione della cannabis, e non è poco. Dovremo sicuramente lavorare molto, aumentare il dialogo con le altre forze parlamentari, con l’intergruppo cannabis”.

Davanti al vigore con cui la destra leghista sta brandendo il bastone del proibizionismo, occorre fare finalmente dei passi avanti concreti. Ci sono le condizioni?

“Io credo di sì. Nel dibattito parlamentare sul decreto Rilancio abbiamo già diversi emendamenti pronti, volti a regolamentare, finalmente, il settore della canapa industriale, pesantemente danneggiato dalle scorribande proibizioniste della destra e di Salvini. Come maggioranza siamo compatti e determinati in questo senso, l’obiettivo è togliere tutti gli impedimenti e le incertezze che negli ultimi mesi hanno frenato produttori e rivenditori, regolando finalmente la commercializzazione della cosiddetta cannabis light. E poi vogliamo fare subito un passo ulteriore, ribaltando la proposta oscurantista chiamata “droga zero” e presentata dalla Lega in commissione Giustizia alla Camera. E poi vorremmo finalmente calendarizzare la proposta di legge di iniziativa popolare sulla legalizzazione”.

Intanto, per sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica e gli stessi parlamentari sul tema della regolamentazione della cannabis, l’appuntamento con la campagna di disobbedienza civile #iocoltivo è per giovedì 25 giugno in piazza davanti a Montecitorio dalle ore 10.


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