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Turismo e viaggi cannabici, una sfida per il futuro

Lo sappiamo, fra limitazioni da Covid e la stagione appena ricominciata, non è esattamente il momento migliore per pensare ai viaggi. Però, viaggiare con la fantasia non è vietato e anzi, fa molto bene alla mente.

Nel momento in cui scegliamo la destinazione dei nostri viaggi, motivazioni, gusti ed interessi personali sono determinanti, e grazie all’aumento dei paesi e dei territori che hanno abbracciato il consumo, sono sempre più numerosi gli appassionati di cannabis che si imbarcano in viaggi fatti su misura per loro. Se siete alla ricerca di un viaggio particolare e originale, che si sposi bene con la voglia di cannabis, allora siete alla ricerca di un viaggio cannabico.

Rispetto agli scorsi anni, questo tipo di viaggio è molto più conosciuto ed apprezzato tanto che, anche nel nostro Paese, sono nate agenzie di viaggi specializzate per farci scoprire luoghi e culture legate al mondo della cannabis.

Ma per essere vicini al mondo della cannabis, non c’è bisogno di andare all’estero nelle mete storiche (Olanda, Marocco, Giamaica…). Si può anche rimanere in Italia e visitare chi, con la canapa, ha costruito un vero e proprio albergo. Si tratta di Ortopi, la prima struttura ricettiva costruita totalmente in canapa e calce nel cuore delle Marche.

All’estero…

Cero, le cose cambiano radicalmente in quei Paesi dove la cannabis è stata legalizzata. Lì il turismo cannabico è sdoganato e molto redditizio. Lo sanno bene i siti di viaggi Bud & Breakfast o Travel Joint: una specie di Airbnb per stoner. I turisti, attraverso questi siti, hanno la possibilità di trovare un accogliente alloggio turistico privato in diverse parti del mondo che sia weed friendly. Questo non vuol dire che si possa fumare liberamente ovunque ma di sicuro è possibile farlo nelle vicinanze all’aria aperta ( solo alcuni permettono di fumare canne in camera o nei salotti delle hall).

Alcuni di questi B&B sono addirittura passati ad un nuovo livello “friendly”, offrendo agli ospiti infiorescenze di cannabis. La possibilità di potersi “rifornire” direttamente nel B&B è un punto da controllare direttamente sui siti di ciascuna struttura ospitante. Di certo potrete trovare informazioni sui dispensari più vicini e eventi o fiere in città.

Ma non è il solo. Esiste anche il servizio di My420tours.com, che propone ai turisti, workshop e corsi di cucina dentro ad un hotel di design. Per 200 euro a notte, si ha diritto ad una camera singola, una guida della città con indicati tutti i “punti verdi” aventi a che fare con la cannabis, un vaporizzatore ed un servizio di Uber per ordinare la marijuana a domicilio.

Il settore, insomma, ha potenziale (come quasi tutto quello che gira intorno alla cannabis). Vederlo prima è la vera sfida di governi lungimiranti. Pensate cosa significherebbe per il nostro Paese, che vive di turismo, se si aggiungesse un altro tassello alla nostra offerta ricreativa? Ma come al solito, senza legalizzazione, non si può andare avanti.

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