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L’ultimo affronto: da oggi l’olio al CBD è uno stupefacente inserito nella tabella dei medicinali

Un altro passo indietro. Da oggi, con decreto ministeriale datato 1 ottobre 2020, l’olio al CBD, il principio attivo della cannabis che l’Organizzazione mondiale della sanità ha definito come “non psicotropo”, in Italia è classificato come uno stupefacente inserito nella tabella dei medicinali.

E’ tutto scritto in un decreto del ministero della Salute, pubblicato in Gazzetta Ufficiale in data 1 ottobre 2020, che quindi entra in vigore oggi, 16 ottobre 2020. Questo il passaggio più importante e inquietante: “Nella tabella dei  medicinali, sezione  B, del decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, e successive modificazioni, è inserita, secondo l’ordine alfabetico, la seguente categoria di sostanze: composizioni per somministrazione ad uso orale di cannabidiolo ottenuto da estratti di Cannabis”.

Alla base di questa decisione, l’ammissione esplicita di una totale sottomissione del sistema alle logiche del dominio farmaceutico. Il motivo principale che ha portato a questa decisione, infatti, è che, dopo essere stato approvato nei mesi scorsi, sta per entrare in commercio in tutta Europa l’Epidiolex, un farmaco registrato a base di CBD, prodotto dalla GW Pharmaceuticals.

Nelle premesse del decreto è spiegato tutto molto chiaramente: “Attualmente è in corso di valutazione presso l’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) una richiesta di autorizzazione all’avvio della commercializzazione di un medicinale, in soluzione orale contenente cannabidiolo, che ha già ricevuto l’autorizzazione all’immissione in commercio centralizzata da parte dell’European Medicines Agency (EMA) e che lo stesso medicinale è controllato attraverso un programma di uso compassionevole, notificato all’AIFA, per i pazienti in trattamento con sindrome di Dravet e sindrome di Lennox-Gastaut”.

Dopo che ieri il direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna, ha emanato il divieto di vendere infiorescenze, oli e prodotti derivati dalla canapa sativa, quello di oggi rischia di essere un altro duro colpo al mercato della cannabis. Una situazione del tutto paradossale, alla luce di quelle che sono le indicazioni dell’Oms, che l’Onu è chiamata a ratificare entro il mese di dicembre.

>>> Qui il testo integrale del decreto <<<

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