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Viaggio nella Sicilia delle grandi speranze ( o illusioni). Dove la cannabis è un diritto gratuito ma non c’è per tutti

Soltanto un anno fa, in Sicilia, un decreto firmato dall’assessore alla sanità, Ruggero Razza autorizzava la dispensazione di cannabis medica gratuitamente, a carico del Servizio sanitario regionale. Una notizia che ha acceso le speranze di molti pazienti. Purtroppo, però, ad oggi, il Comitato Pazienti Cannabis Medica, molto attivo in Sicilia, ha constatato che solo un’azienda rispetta il decreto. E’ quella  di Ragusa che ha già provveduto a stipulare le convenzioni con le farmacie territoriali per la preparazione del prodotto galenico. E tutti gli altri pazienti siciliani? “Ci troviamo ad avere – ci spiega Santa Sarta, vicepresidente del Comitato –  “pazienti di serie A e di serie B non solo sulla base delle regione di appartenenza ma anche all’interno della stessa regione”. Una situazione inaccettabile per cui “noi del Comitato, ci siamo subito mobilitati per sollecitare ed avere delle informazioni in più”, ci dice ancora Santa, “abbiamo scritto ai direttori sanitari ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Intanto i pazienti ci riferiscono che ancora non riescono ad accedere alle terapie gratuitamente, come sarebbe in loro diritto”. 

Ma non tutto è perso e si continua a lottare.

Una buona notizia potrebbe arrivare con il 2021: grazie all’intermediazione del Comitato e del nuovo direttore sanitario di Messina, il dottor Bernardo Alagna, le convenzioni in quel distretto potrebbero essere sbloccate presto. E c’è di più a dicembre 2020 sono partiti i corsi di formazione per i medici prescrittori della regione, un altro importantissimo passo in avanti nella divulgazioni di informazioni scientifiche. 

Ma troppi pazienti rimangono ancora senza copertura e per questo hanno scritto al Presidente Mattarella cercando di sensibilizzarlo sul tema. Perché la cannabis è la loro terapia per stare meglio, non un capriccio. 

La storia di Alfredo Ossino, ex Maresciallo della Guardia di Finanza in congedo per causa di servizio, raccontata dal suo punto di vista, ci fa capire molto bene come la cannabis terapeutica abbia rivoluzionato la sua vita e come non possa (e non voglia) più farne a meno.

Ecco come la cannabis ha rivoluzionato la mia vita

Mi chiamo Alfredo Ossino, ho 56 anni, sono un Maresciallo Capo della Guardia di Finanza in congedo per causa di servizio. Il pensionamento è avvenuto d’ufficio nell’anno 2007, all’età di 43 anni, per gravi problemi funzionali al tratto cervicale, e quindi, non più idoneo allo svolgimento della carriera militare. Dal 2007 i problemi funzionali al tratto cervicale hanno condizionato pesantemente la mia vita. Non ero in grado nemmeno di camminare per poche centinaia di metri, perché i dolori mi assalivamo, avevo sempre senso di vomito e tossivo frequentemente…. I medici per attenuare i persistenti e pesanti dolori, mi prescrivevano i classici psicofarmaci oppioidi, ovvero: benzodiazepine, Buprenorfina, Codeina, Diidrocodeina, Fentanyl, Idrocodone, Idromorfone, Lyrica, Morfina:( riguardo la Morfina, ricordo che mi era stata prescritta da assumere direttamente sotto la lingua, per avere un maggiore effetto antidolorifico che di solito o non avveniva o se avveniva durava pochissimo.

La prescrizione di questo tipo di farmaci da parte dei medici curanti ha peggiorato notevolmente il mio stato di salute, perché oltre a non attenuare i dolori, stava compromettendo anche il sistema gastrico, avevo sempre senso di vomito con bruciori persistenti.

Nell’anno 2013 non potendo più continuare ad assumere psicofarmaci e nella speranza di risolvere i problemi del dolore cronico, ho subito l’intervento chirurgico al tratto cervicale, ove sono state innestate 2 protesi.

L’intervento, purtroppo, non è stato risolutivo, perché anche se in forma più attenuata, i dolori persistevano e quindi i medici continuavano, senza successo, ad imbottirmi di psicofarmaci.

Tutto questo calvario è durato per circa altri 2 anni dall’intervento arrecandomi tristezza, solitudine e incapacità a muoversi agevolmente per i dolori ed il senso di incordamento che si prova.

Quindi, dopo aver provato tutto, sia l’intervento chirurgico, sia l’uso degli psicofarmaci e senza aver ottenuto i risultati sperati, non avendo più nulla da perdere provai a fumare la Cannabis. Questo è successo perché su internet trovavo sempre notizie di persone affette da patologie gravi che riuscivano ad attenuare notevolmente i dolori cronici ed in alcune altre patologie riuscivano anche nella guarigione.

Ometto di raccontare il percorso tortuoso per procurarsi la Cannabis in tempi ove non esistevano ancora ( almeno in Italia ) i medici prescrittori per la Cannabis e non erano state ancora approvate leggi a tutela dei pazienti bisognosi della Cannabis terapeutica, di cui oggi tantissimi pazienti ne fanno uso su prescrizione medica.

Quello che dico invece è che la Cannabis a me ha rivoluzionato la vita.

Oggi con 1 grammo di Cannabis al giorno, in cartine, sempre su regolare prescrizione medica, riesco a fare tutto: correre, allenarmi, non ho più dolori, non ho senso di vomito, non tossisco, dormo benissimo… Tutto questo è fantastico, purtroppo l’uso della Cannabis ha sì risolto del tutto i problemi di salute, ma ha compromesso notevolmente sia l’aspetto sociale sia l’aspetto economico, perché in Italia il paziente che si cura con la Cannabis non è uguale al paziente che si cura con gli oppioidi.

Il paziente che si cura con la Cannabis si deve nascondere quando fa uso della prescrizione medica, e si deve quasi vergognare a dire questo, perché il retro pensiero dominante è che ti fai le canne e sei uno sballato di cervello.

Riguardo l’aspetto economico, per stare bene in salute devo spendere mensilmente 400,00 euro mensili, perché a Catania non è ancora rimborsabile la spesa per la Cannabis, mentre in altre regioni d’Italia è già rimborsabile, quindi con pazienti di serie A che non pagano la Cannabis, pazienti di serie B che pagano la Cannabis… Perché accade questo ?

Ho servito lealmente le istituzioni indossando la divisa della GdF per 30 anni, ci ho rimesso letteralmente l’osso del collo, ho dovuto superare 1000 ostacoli per riuscire a stare bene in salute, e lo Stato Italiano invece di aiutarmi, rema contro l’uso della Cannabis con leggi confuse e piene di burocrazia, atte a non agevolare l’uso della Cannabis…

Con affetto a tutti Voi la mia storia, Alfredo Ossino

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