La Colombia di appresta a diventare il maggior esportatore di cannabis medica dell’America Latina.
Il 23 luglio il presidente colombiano Ivan Duque ha firmato un decreto che permette l’esportazione al di fuori dei confini nazioni di fiori di cannabis essiccati a basso contenuto di THC. Grazie a questo decreto la Colombia si appresta a diventare uno dei mercati di cannabis medica più grandi, se non il più grande, dell’America Latina. Oltre al mercato farmaceutico si sta pensando di dare spazio anche a quello cosmetico, alimentare e tessile.
La Colombia già nel 2016 aveva firmato una legge volta a regolamentare la produzione, distribuzione, vendita ed esportazione di semi, prodotti topici e altri prodotti a base di cannabis, ma fino ad ora aveva proibito l’esportazione di fiori di cannabis essiccati, temendo che una tale mossa avrebbe potuto in qualche modo favorire il mercato nero.
Il nuovo decreto 811 del 2021 modifica una precedente legge che regolava la commercializzazione della cannabis medica, ha affermato il ministro della Giustizia Wilson Ruiz. La nuova legge consente ai produttori di produrre oli, estratti, tessuti o alimenti contenenti cannabis non psicoattiva, con percentuali di THC inferiori all’ 1 %.
“La revoca del divieto di esportazione del fiore secco avvierà un nuovo processo normativo che speriamo venga eseguito in tempi rapidi, secondo i più alti standard internazionali”, ha detto a Reuters Juan Diego Alvarez, vicepresidente delle questioni normative per l’azienda del settore Khiron.
ll presidente Duque ha firmato il decreto in occasione di un evento organizzato presso una struttura di proprietà di Clever Leaves, una delle 18 multinazionali che investe e coltiva cannabis medica in Colombia.
“Questa nuova politica potrebbe raddoppiare il nostro mercato in Colombia e di conseguenza in tutta l’America Latina, una regione in cui Clever Leaves ha effettuato un notevole investimento di capacità ma dove fino a questo momento siamo stati limitati a vendere solo prodotti lavorati o estratti”, ha dichiarato il CEO dell’azienda Kyle Detwiler in un comunicato stampa.
Secondo le previsioni, le esportazioni di cannabis latinoamericane potrebbero arrivare ad avere un valore di circa 6 miliardi di dollari e potrebbero portare ad una diminuzione della criminalità. La nascita di nuove aziende, la coltivazione di nuovi campi potrebbe infatti aiutare a combattere la produzione di cocaina, che è il mercato nero principale del paese ed ha raggiunto livelli molto elevati tanto da costringere alcune zone all’irrorazione dei campi di coca con sostanze potenzialmente cancerogene.
Tra il 2012 e il 2017, la produzione di coca è aumentata di oltre il 250 percento, secondo le Nazioni Unite, e nonostante i numerosi sforzi del presidente Duque, sono stati fatti pochi progressi.
Dunque, qualcosa si muove anche in Colombia che ben presto diventerà il maggior produttore di cannabis medica dell’America Latina portando benefici a tutta la popolazione, sia a livello medico che lavorativo, in quanto si verranno a creare nuovi posti di lavoro in vari settori.