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HomeCannabis15 febbraio, referendum cannabis: ecco cosa succede

15 febbraio, referendum cannabis: ecco cosa succede

Il 15 febbraio la Corte costituzionale si pronuncerà sugli otto referendum per i quali la Cassazione ha già dato il proprio avallo dopo la raccolta firme. Tra questi c’è il referendum sulla cannabis.

Il referendum sulla giustizia

Tra gli otto referendum che saranno in esame alla Corte, ben sei riguardano la giustizia e sono stati promossi dalla Lega, nove consigli regionali a guida centrodestra (Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto) e dai Radicali. Essi trattano diverse tematiche: responsabilità civile dei magistrati e separazione delle carriere, custodia cautelare, abolizione legge Severino, raccolta firme per i magistrati che si vogliono candidare al Consiglio Superiore di Magistratura e valutazione dei magistrati.

Il referendum sulla cannabis

Per quanto riguarda la cannabis, si chiede di intervenire sul testo unico in materia di disciplina delle sostanze stupefacenti e psicotrope.

È stata proposta la depenalizzazione sulla coltivazione e l’eliminazione del carcere per condotta illecita legata alla cannabis. Naturalmente il tutto non dovrà sfociare nel traffico illecito. Qualora vincesse il sì, inoltre, non sarebbe più sospesa la patente se il conducente della vettura viene trovato in possesso di quantitativi riconducibili all’uso personale. La guida in stato di alterazione, in ogni caso, continuerebbe ad essere perseguita secondo il Codice della Strada.

Il referendum sull’eutanasia

Il comitato promotore del referendum spinge alla legalizzazione dell’eutanasia. Si vuole l’abrogazione dell’articolo 579, quello sull’omicidio consenziente, che porta a pene dai sei ai 15 anni.

Qualora passasse il sì, resterebbe il carcere per chi promuove l’azione su persone non in grado di intendere e di volere o di chi ha accettato sotto minaccia. La legge vieterebbe in qualsiasi caso l’eutanasia per persone al di sotto dei 18 anni di età.

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