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Canapa Sativa Italia, Associazione Sardinia Cannabis e Associazione HRD-ONG Resilienza Italia Onlus fanno Ricorso al Tar del Lazio

Riceviamo e pubblichiamo questo Comunicato Stampa a cura di Canapa Sativa Italia, Associazione Sardinia Cannabis e Associazione HRD-ONG Resilienza Italia Onlus


Tutti gli operatori e associazioni del settore hanno deciso di unirsi!

Facciamo ricorso al Tar Lazio, chiedendo una sospensiva e il rinvio in Corte di Giustizia
Europea con l’obiettivo di tutelare i nostri interessi legittimi violati. Diritti fortemente
compromessi dalla continua incapacità politica, non solo di affrontare, ma anche solo di
adeguarsi agli standard europei su questa pianta. È necessario un chiarimento in materia per
salvare il settore industriale relativo a tutti gli utilizzi della pianta nella sua interezza nel mondo
delle aromatiche, erboristiche e da profumeria. La politica oggi ha bisogno di un segnale importante, di vedere che siamo presenti e che nessun’altro potrà scrivere del nostro futuro, del futuro della nostra filiera

La coltivazione di Canapa Industriale è regolamentata in Italia dalla legge 242 del 2016 di cui tutti i riferimenti sono disponibili al seguente link: SITO MIPAAF CANAPA

Siamo associazioni di canapicoltori che da anni svolgono, grazie al continuo e incessante lavoro di ricerca, formazione e informazione. Con decreto MIPAAF – Affari Generali – Prot. Interno N.9385830 del 17/12/2020, siamo state elette a rappresentare il settore della canapa come componenti del Tavolo di Filiera istituito presso il Mipaaf. Operiamo per la definizione di normative chiare e adeguate alle sfide economiche del settore, per sensibilizzare l’opinione pubblica e i vari enti sulle caratteristiche specifiche e virtuose della canapa del “benessere”, lavoriamo per promuovere l’autoregolamentazione di coltivatori e operatori incoraggiando buone pratiche, contribuendo allo sviluppo di standard, certificazioni e marchi di qualità applicabili agli attori del settore.
Il mercato della canapa sta vivendo una notevole crescita a livello internazionale, mentre in
Italia molti prodotti contenenti infiorescenze di canapa vengono commercializzati in un quadro
normativo vago e inadatto che non riesce a garantire la sicurezza dei professionisti del
settore.

Le nostre associazioni riuniscono già diverse centinaia di agricoltori, esercizi commerciali al
dettaglio, i principali franchisor, produttori e trasformatori, tabacchi, laboratori, avvocati
specializzati, scienziati e personalità qualificate del mondo del diritto e della ricerca scientifica
e medica.

Raccolta fondi

A conclusione positiva dello studio di prefattibilità, le associazioni hanno affidato l’incarico di
promuovere ricorso al Tar Lazio all’avv. Botto dello studio Legance e all’avv. Bulleri non
appena il decreto verrà pubblicato in gazzetta ufficiale.
L’obiettivo è ottenere la sospensiva del comma 4 dell’art 1 del decreto interministeriale in
materia di piante officinali, discusso a inizio gennaio 2022 in Conferenza Stato-Regioni e che
interviene sul D.lgs 75/2018. Gli avvocati precisano che tale risultato si potrà raggiungere senza
coinvolgere nel ricorso in alcun modo le altre norme sulle ppiante officinali e le destinazioni
farmaceutiche. Questo intervento viene fortemente supportato dalle nostre associazioni che vedono nell’applicazione corretta della normativa europea maggiori opportunità per tutte le aziende italiane che rappresentano.
Il nuovo decreto officinali non include tutti gli altri usi già previsti dalla L.242/2016 e in particolare la possibilità di realizzare derivati dalla pianta nella sua interezza ai sensi delle filiere previste dalla legge e delle normative dei settori industriali a queste legate. Nell’ottica della competitività delle aziende sul mercato europeo ci sembra assurdo, si rischia che le varietà previste e ammesse dalla normativa europea (e dalla L.242/2016), selezionate e certificate, vengano per errore sottoposte alla stessa normativa prevista per gli stupefacenti dalle quali sono naturalmente distinte per la loro non offensività e non pericolosità.

L’attività di monitoraggio sul territorio delle associazioni evidenzia che questa formulazione del
decreto inizia a generare fraintesi con alcune procure. Le aziende e gli investitori temono ripercussioni e alcuni pensano di spostare le loro attività all’estero (o hanno iniziato a farlo).
Per questi motivi le associazioni indicono una raccolta fondi al fine di sostenere tutte le spese
necessarie a tutelare il libero mercato tramite un ricorso al Tar nell’ottica di sviluppare tutte le
potenzialità che deriverebbero da elementi quali certezza normativa, fiducia degli investitori,
supporto tecnico, attività di lobbying a lungo termine per uno sviluppo della qualità con il
conseguente miglioramento del posizionamento in Europeo e nel Mondo, favorendo il
consolidamento dell’Italia in un mercato che non dia spazio solo a prodotti di massa
standardizzati, ma anche a prodotti Craft di qualità.

Auspicando che possiate supportarci in questa iniziativa, vi chiediamo di versare il vostro contributo liberamente.

Chi può contribuire? Sei un agricoltore? Un’associazione? Un trasformatore? Vivaista? Hemp Shop? Laboratorio? Azienda di profumi? Tabaccaio? Importatore o un distributore? Sei un cittadino che desidera sostenere questa lotta?

Chiunque può sostenerci con un piccolo contributo oltre che condividendo questa raccolta
fondi tra i propri contatti.

Contributo suggerito (solo indicativo)
Sostenitore: 10 -100€
Micro Imprese: 50-200€
Medie imprese e attività commerciali: 200-2500€
Grandi aziende e catene: 2500-5000€

Il conto corrente è stato aperto ad-hoc e intestato all’avv Giacomo Bulleri che coordinerà i lavori
assieme al Prof. Alessandro Botto dello Studio Legance.

È possibile versare la propria donazione all’IBAN IT62 Z084 6113 9000 0001 0990 089
con causale: “contributo ricorso tar – associazione” specificando di quale associazione fai parte o
da quale sei stato/a coinvolto/a nella raccolta fondi.

Esempio: “Contributo Ricordo Tar – Ass.Resilienza Italia Onlus”

Come verranno utilizzati i fondi raccolti?

Le iniziative che il comitato intende intraprendere sono:
Ricorso al Tar, affidando l’incarico allo studio legale Legance, nella persona di Alessandro Botto, con il supporto dell’avvocato Giacomo Bulleri con l’obiettivo di ottenere una sospensiva del provvedimento con rinvio alla corte di giustizia. Affidando il ricorso ad uno studio illustre, con il necessario supporto degli altri legali e di un ufficio stampa per tutto il corso del procedimento, abbiamo preventivato avrà bisogno di circa 50.000€.

Qualora i fondi non venissero utilizzati per il ricorso al Tar, saranno restituiti ai legittimi proprietari.

Cosa si potrà fare con i fondi raccolti in più?
Con l’eventuale superamento dei 50.000€ la differenza verrà investita su:
1) Notifica EU e apertura procedimento di contestazione del provvedimento in sede di commissione.
2) Incarico a un ufficio stampa di portata internazionale per attività di un anno, dal costo variabile in base al
budget, finalizzato alle comunicazioni con i media, opinione pubblica e istituzioni.
3) Dare mandato a una società esperta nelle relazioni istituzionali su scala internazionale, prettamente specializzata sulle commissioni parlamentari e i sui ministeri, che svolge indagini di mercato e cura la redazione di dossier, attiva le procedure per notificare tali documenti e portare all’attenzione delle istituzioni le richieste dei portatori d’interesse con diversi professionisti e intensificando i lavori sulla base del budget destinato.

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