Dopo il Canapa Mundi di Roma, questo fine settimana in Spagna si è tenuto lo Spannabis, la più grande fiera cannabica che dal 2002 si tiene a Barcellona. Come nelle fiere italiane, allo Spannabis si possono trovare prodotti legati agli usi industriali della canapa (cosmetica, tessile, alimentare), così come alla sua coltivazione (semi, grow box, luci, fertilizzanti). Durante la fiera si tiene inoltre la World Cannabis Conference, con ospiti un po’ da tutto il mondo anche se prevalentemente spagnoli.
Al di là della fiera in sé, lo Spannabis rappresenta una tre giorni di tolleranza, un vero e proprio momento di tregua dal proibizionismo, con musica e persone da Europa e USA, unite dal comune interesse verso la canapa. Allo stesso tempo, la tre giorni è l’immagine di che cosa può essere il mercato della cannabis e l’indotto da questa generato se liberato da divieti criminogeni.
Ci sono due principali differenze con il Canapa Mundi italiano appena concluso:
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allo Spannabis non si è vista ombra di forze dell’ordine e nonostante questo, ovviamente, la legalità è stata infranta solo dai joint accesi tra i partecipanti;
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a differenza del Canapa Mundi allo Spannabis non si vedono infiorescenze tra gli stand. E questo perché, a differenza di quanto tutti siamo portati a pensare vista la presenza dei social club in alcune città, in Spagna la cannabis light è normata in modo più restrittivo e più vago che in Italia.
Proprio per questo all’ingresso dello Spannabis campeggia un maxi manifestato con una scritta sbiadita, di difficile lettura, che in spagnolo dice: “Ecco quanto è chiara la legge sulla cannabis”.
Guardando al limite di THC legale notiamo subito una enorme differenza: la Spagna prevede lo 0,2% a differenza del nostro 0,5% (con tolleranza fino allo 0,6%), ossia tre volte di più. Nel panel “Lobby Cannábico” della World Cannabis Conference, le associazioni di imprenditori spagnoli hanno denunciato perquisizioni, sequestri e arresti in tutto il Paese.
Anche andando in Spagna, risulta dunque chiaro come ci sia ancora tanto da fare non solo in Italia ma in tutta l’Unione Europea sulla questione. Eumans, il movimento paneuropeo fondato da Marco Cappato, questo fine settimana si incontrerà a Danzica, in Polonia, per lanciare una proposta di Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) anche sulla decriminalizzazione della cannabis in UE.
Se la cosa andasse in porto, saremo chiamati a raccogliere 1 milione di firme in tutta Europa.
Qui la bozza di proposta su cui si discuterà e su cui ognuno può lasciare le proprie osservazioni: https://docs.google.com/