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ICI: Richieste ai Ministeri sull’HHC

Comunicato di Imprenditori Canapa Italia

L’Associazione Imprenditori Canapa Italia (ICI) ha inviato una lettera ufficiale al Ministero della Salute, al Ministero dell’Interno e alla Guardia di Finanza per segnalare la preoccupante proliferazione della commercializzazione illecita di esaidrocannabinolo (HHC) in Italia e in Europa. L’HHC è un cannabinoide presente naturalmente in tracce insignificanti sui semi di canapa e nel polline, ma negli ultimi tempi è prodotto in laboratorio su larga scala, creando una situazione in cui prodotti chimici ad alto contenuto di HHC sono immessi sul mercato, potenzialmente dannosi per la salute.

ICI, insieme ad altri rappresentanti del settore, partecipa al “Tavolo tecnico di filiera della Canapa”, istituito con decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali, per tutelare le aziende del settore e i consumatori. L’Associazione ha ricevuto segnalazioni da operatori del settore riguardo a un’intensa attività di commercializzazione di prodotti chimici contenenti HHC. Questi soggetti, approfittando dell’assenza esplicita di questo specifico cannabinoide nella tabella I del DPR 309/90 in materia di disciplina degli stupefacenti e delle sostanze psicotrope, cercano di aggirare la normativa italiana.

Nonostante l’HHC non sia specificamente menzionato nel Testo unico del DPR 309/90, poiché è un prodotto sintetico creato in laboratorio, il rinvio al comma 6 dell’art.14 del DPR 309/90 afferma che le sostanze sintetiche o semisintetiche con struttura chimica o effetto farmaco-tossicologico simile ai tetraidrocannabinoli sono considerate illegali. L’HHC, con la sua simile efficacia drogante al delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), rientra in questa categoria e potrebbe esporre i consumatori a seri rischi per la salute.

ICI, in virtù del suo impegno a tutelare i consumatori e a promuovere una collaborazione istituzionale costruttiva, ha esposto le sue preoccupazioni riguardo alla commercializzazione illecita di prodotti contenenti HHC e ha chiesto se le autorità competenti intendano intraprendere azioni per il controllo e il contrasto di questo fenomeno. L’Associazione si è offerta di fornire il massimo supporto necessario per affrontare questa problematica.

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