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La rassegna stampa del Lunedì

Oggi è la ‘Giornata mondiale contro la droga’, che in questi anni è stata per lo più la ‘giornata mondiale contro le persone che usano sostanze’, e speriamo che nel futuro possa diventare altro da ciò che è stato fino ad oggi visti i danni causati dal proibizionismo e la totale assenza di gestione del fenomeno.

Sono usciti ed usciranno in questi giorni alcuni report molto importanti: anzitutto c’è stato il lancio del ‘World drug report 2023’, da cui possiamo vedere come il numero di chi fa ricorso all’utilizzo di sostanze stupefacenti sia aumentato del 18% rispetto l’anno scorso. Inoltre è reale l’aumento a livello globale del numero di persone che fanno uso di sostanze stupefacenti, parliamo di quasi 40 milioni di casi per un aumento nell’ultimo decennio del 45%. Dati preoccupati, perchè da quanto segnala il report sono pochissime le persone che intraprendono percorsi di cura curare la dipendenza. L’Europa occidentale e  centrale resta uno dei più grandi mercati di cocaina al mondo. Il consumo delle sostanze aumenta tra i giovani, rispetto ai dati degli anni precedenti: l’implementazione della riduzione del danno è certamente la strategia migliore per prendere maggior coscienza di questo fenomeno, ma il nostro paese e l’Europa sono indietro da questo punto di vista.

Il nostro paese si appresta ad affrontare questa giornata facendo leva sui sentimenti proibizionisti: di fatto quelli che sono gli invitati di Giorgia Meloni e Lorenzo Fontana fanno parte di quella schiera di persone che non si pone domande sul fenomeno, ed anzi osteggiando anche la legalizzazione della cannabis. Proprio sul tema cannabis sono stati invitati due lobbisti americani che lottano contro la legalizzazione della cannabis negli Stati Uniti, si sono impegnati, vista la tendenza degli stati americani alla legalizzazione.

La questione internazionale rimane centrale in tema di sostanze, anche perchè nel mondo vige ancora la pena capitale per il traffico di sostanze stupefacenti. In Vietnam infatti tre Taiwanesi sono stati condannati a morte per traffico di droga, come riporta Nessuno Tocchi Caino. Tre ragazzi sotto i 35 anni imbrigliati in un circolo malavitoso che in alcuni paesi del mondo porta ancora alla pena capitale.

In questi giorni è stata bloccata la legge sulla legalizzazione della cannabis in Colombia, vicenda che abbiamo seguito con costanza anche per l’importanza geopolitica di questo Stato sul tema delle sostanze stupefacenti e del traffico: Pablo Escobar è nato lì ma il suo esempio non ha cessato di esistere, visto l’aumento quantitativo di sostanza stupefacente che c’è a disposizione nel mondo. L’intervista di Juan Carlos Losada e María Pizarro chiarifica però come non ci si fermerà, dopo lo stop all’ottavo dibattito.

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