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Cibi vegani: perché i nomi di preparazioni a base di carne?

Proseguiamo la rubrica delle domande più frequenti fatte ai vegani con un altro classico: perché chiamate i cibi vegani con nomi di preparazioni a base di carne?

La risposta è molto semplice: è più facile far capire quello che si sta per acquistare, il relativo sapore e la consistenza.

Da quando il veganismo è diventato un movimento di massa ed i vegani si sono trasformati in una nicchia appetibile al mondo del commercio è nata l’esigenza di facilitare l’acquisto anche a chi non ha mai avuto un “imprinting” a base di tofu, tempeh e seitan.

Cibi vegani - Wurstel vegetaliNon è affatto facile avvicinarsi ad un frigo e leggere nomi di cui non comprendiamo il sapore o la composizione, ed è per questo che chiamare i “cilindri di legumi” würstel di soia diventa una soluzione pratica e geniale per combattere la battaglia del marketing tra gli scaffali.

Ma facciamo un passo indietro, perché una persona diventa vegana?

Il motivo principale, quello che ha permesso al veganismo di diffondersi così rapidamente e così profondamente a livello mondiale, è l’etica verso gli animali. Milioni di persone in tutto il mondo sono diventate vegan, consumano cibi vegani e non mangiano carne e derivati animali, non indossano cuoio, lana, pellicce, non vanno al circo, agli zoo, non acquistano animali, per una sola e forte motivazione: sono contro lo sfruttamento animale, in ogni sua forma. Ogni animale, per i vegani, dovrebbe vivere secondo la sua natura e lontano dallo sfruttamento da parte dell’uomo.

Quello che i vegani vogliono è la fine degli abusi verso gli animali e per conseguirlo poco importa se l’ultimo preparato vegetale si chiama prosciutto vegano o formaggio vegetale. Ogni pasto a base di cibi vegani in più è un pasto carnivoro in meno e quindi meno animali fatti nascere per essere torturati e uccisi solamente per il profitto.

Detto questo possiamo ora affrontare la questione del nome.

Alcune persone non capiscono il motivo per il quale un prodotto vegetale si debba chiamare con un nome Cibi Vegani - Hot Dog veganoche ricordi un preparato a base animale ed il loro motto è: se hai fatto una scelta di cambiamento sii coerente, chiama il tuo cibo con altri nomi. Se da una parte questo potrebbe essere giusto, in un mondo ideale privo di sfruttamento e di logiche consumistiche, dall’altra ci troviamo in un mercato spietato che non ammette perdenti: un prodotto che non si vende ha vita breve. Allora che fare? Continuare ad ignorare le leggi del marketing o armarsi e combattere anche questa battaglia? Immagina un frigo di un qualsiasi supermercato: da una parte würstel di maiale e vicino una confezione di “cilindri di seitan”. Quale sarà il prodotto che finirà nel carrello? E se invece il nome fosse: wursterl vegetale e magari in bella vista la scritta zero colesterolo e grassi animali? Avremmo certamente la possibilità di far avvicinare una persona al nostro ideale, attraverso il gusto. Un cavallo di troia che una volta entrato in casa potrà dire la sua sull’alimentazione iVegan burger veganovegana. I prodotti vegani svolgono questo ruolo nella grande guerra per la liberazione animale, entrare nelle case delle persone e far provare loro che un alimentazione diversa è possibile, gustosa e facile per tutti. Complicarsi la vita con inutili filosofismi su come si debba chiamare o meno il nostro cavallo di troia è un inutile gioco a perdere. Domani, quando il mondo sarà vegano avremo il modo e la possibilità di dare ai nostri cibi i migliori nomi new-age: “Chicche di soia reidratate”, “Fette di luna alla quinoa”, “mandorlato di tempeh montanaro”. Oggi però siamo ancora al punto in cui accanto al prosciutto mettiamo la nostra migliore arma: la porchetta vegana.

In guerra e in amore non ci sono regole e la nostra è una guerra d’amore verso gli animali.

GoVegan!

Pubblicato originalmente in BeLeaf 2, marzo 2017

Per altri articoli Vegan continua a leggere la nostra rubrica.

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