Cannabis in cucina: “mangiare erba non è cosa per tutti”… è una constatazione che ho potuto fare offrendo i miei dolcetti preferiti a non fumatori e a fumatori più o meno incalliti. La maggior parte di questi ultimi non ha accusato alcun effetto collaterale mentre altri, dopo aver trascorso piccoli momenti catartici, si sono letteralmente addormentati. I non fumatori, paradossalmente, hanno subito molto meno i suddetti effetti narcolettici. I fumatori abituali di cime autoprodotte sanno bene che gli effetti della Cannabis sono altamente soggettivi e che dipendono moltissimo dal livello di assuefazione… ma non solo, anche e soprattutto dal tipo di erba che si sta fumando. Le stesse regole di uso e consumo della Canapa fumata, valgono per la Cannabis in cucina: se si è alle prime armi meglio non esagerare con le quantità e, prima di tutto, assicurarsi che la qualità delle cime sia ottima e possibilmente ben collaudata. In linea di massima, pasta, risotti, dolcetti cucinati con ibridi a prevalenza indica sono particolarmente indicati se consumati nel tardo pomeriggio o la sera (se si tratta di una pura indica meglio solamente la sera), in quanto stimolano sonno e appetito, rivelandosi perfetti per chi soffre di insonnia e/o inappetenza; piatti preparati con cime sativeggianti stimolano la creatività, le risate ed il movimento in generale quindi possono essere consumati con più dimestichezza durante la giornata. Se cucinata a dovere (vedi l’articolo sul decarbing), la Cannabis viene assimilata interamente dal nostro organismo, ciò significa che il 100% dei principi attivi diventa biodisponibile e metabolizzabile per le cellule, mentre se fumata viene assimilato al massimo solo 25% di questi. Un’altra differenza che incorre con la modalità di assunzione della Canapa è la velocità con la quale si percepirà l’effetto. Fumata o vaporizzata, i principi attivi dell’erba entrano immediatamente nel circolo sanguigno grazie agli scambi gassosi che avvengono negli alveoli polmonari, rivelandone quasi subito gli effetti; invece, una volta mangiata, l’effetto ludico/terapeutico si percepirà solo dopo averla digerita: i tempi possono variare da circa tre ore, nel caso fosse stata cucinata nel burro (vedi cannabutter), a circa una, due ore dopo l’ingestione, nel caso si tratti di una preparazione di origine vegetale (vedi cannaoil). La musica cambia se ci si mangia qualcos’altro insieme, prima o dopo…se si mangia solo il piatto “corretto” l’effetto sarà più chiaro e potente, inoltre potrà essere digerita prima, riducendo i tempi di assorbimento intestinale.
Anche la durata dell’effetto della cannabis in cucina dipende da cosa si mangia dopo: se si resiste all’eventuale fame chimica (prima o poi passa), l’effetto sarà più potente e duraturo, oppure la si può assecondare, tenendo conto che l’effetto diminuirà…a meno che non ci si cibi della solita pietanza corretta! In tal caso l’effetto diminuirebbe per pochissimo tempo, per poi ripresentarsi più violentemente rispetto alla prima volta…svarioni e/o collassi sono assicurati. Gli alimenti che aiutano a far passare in fretta gli effetti collaterali del troppo THC in circolo sono principalmente gli agrumi e quasi tutta la frutta e verdura contenente molta vitamina C, mango escluso, in quanto potrebbe prolungare di poco la durata del rintontimento.
Ho scritto tutta questa tiritera prima di lasciarvi le ricette dei brownies per chiarire che non esiste una dose indicata di erba per ogni ricetta e che tutto dipende dall’uso e dal consumo che se ne intende fare, oltre che dai fattori variabili sopraccitati.
Ribadisco che un buon 80% dell’effetto dipende dalla qualità di Cannabis che si desidera cucinare. Un esempio semplice e chiaro è stato l’aver mandato a letto due amici con un solo grammo di erba per 1kg di ingredienti tra impasto e guarnizione perché la Canapa in questione era una pura indica, molto potente; ci siamo fatti invece tante risate con ben 8g di Haze (a predominanza sativa) per circa 500 di impasto. Perciò, le dosi presenti nelle ricette sono indicative e relativamente adatte a tutti, in base ai miei svariati esperimenti ganja-culinari, starà poi all’esperienza di ognuno trovare il proprio equilibrio.
Cannabis in cucina: Brownies Classici (per una teglia da 20×24 cm)
Ingredienti: 150g di burro o di Cannabutter già pronto, 3-5g di Cannabis a prevalenza Sativa oppure 1-2g di C. a predominanza Indica, 150g di cioccolato fondente, 2 uova medie, 100g di zucchero, 30g di cacao amaro, 5g di lievito in polvere, 70g di nocciole (facoltative), un pizzico di sale.
Procedimento: Sminuzzare finemente l’erba e, se ne si ha la possibilità, procedere con il decarbing, aggiungerla al burro in una casseruola e farlo sciogliere a bagno-maria o direttamente a fiamma bassa senza farlo sfrigolare mescolandolo spesso. Una volta ottenuto un bel colorito verdognolo, fare friggere leggermente il burro per non più di 10 secondi al minuto e ripetere l’operazione un altro paio di volte, avendo cura che l’erba non si bruci (questo passaggio si può saltare se si è provveduto precedentemente al decarbing).


A fiamma spenta, aggiungere il cioccolato sminuzzato e farlo sciogliere, stemperandolo sul marmo. In una ciotola montare uova e zucchero con le fruste elettriche, aggiungere la farina ed il lievito accuratamente setacciati e il pizzico di sale. Mescolare bene, aggiungendo a filo il choco-cannabutter, versare le nocciole nella ciotola e continuare a mescolare finché l’impasto non si staccherà da solo dalle pareti formando un’unica palla (è impegnativo, se le avete usate le apposite frustine elettriche per impastare).


Foderare la teglia con carta da forno e livellare l’impasto al meglio con una spatola, infornare a 160 gradi per 20-25 minuti: alla prova dello stecchino, poco impasto deve rimanervi attaccato. A questo punto, sfornare, lasciare raffreddare e tagliare a quadrotti…buon appetito!
Cannabis in cucina: Vegan Brownies, Gluten free
Ingredienti: 50g di olio EVO, 3-5g di Canapa a predominanza Sativa o 1-2g di Cannabis a prevalenza Indica, 130g di acqua faba (l’acqua di cottura di ceci o fagioli) a temperatura ambiente, 150g di cioccolato extra fondente, 60g di zucchero di canna Dulcita o Mascobado, 250g di farina di castagne (o di nocciole o mandorle), 10g di lievito in polvere, un pizzico di sale.
Procedimento: versare l’olio in un pentolino insieme all’erba finemente tritata e scaldarlo a fiamma bassa, se non disponete di un termometro da cucina, basarsi sull’occhio: quando i pistilli cominceranno a disgregarsi dal fiore significa che è stata raggiunta una buona temperatura. A questo punto sollevare il pentolino dal fuoco ancora acceso facendo girare l’erba continuamente, dopo pochi minuti spegnere la fiamma ed aggiungere il cioccolato tritato, mescolando e stemperandolo, fare raffreddare. In una ciotola montare a neve l’acqua faba, dapprima da sola e poi aggiungendo lo zucchero, versare la farina di castagne a velo, rigorosamente setacciata insieme al lievito e al sale, mescolare bene aggiungendo a filo il choco-cannaoil ed infornare per circa 45 minuti a 180 gradi.
Per fare dei brownies gluten free ma non vegan, attenersi alle dosi di farina, uova, burro e zucchero valide per i brownies classici. Consiglio comunque a tutti di provare la versione con la farina di Castagne.
AVVERTENZE sull’uso di cannabis in cucina: non disperdete dolci “corretti” nell’ambiente! Se li lasciate incustoditi qualche soggetto ignaro del contenuto potrebbe mangiarli, ed accusare strani effetti, di intensità diversa a seconda delle quantità ingerite.
Pubblicato originalmente in BeLeaf 1, gennaio 2017