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Quello che non trovi nelle botteghe 100% vegan

Quello che non trovi nelle botteghe 100% vegan

Quello che non trovi nelle botteghe 100% veganOggi nei supermercati c’è una corsa al reparto vegano, il segnale che qualcosa sta cambiando. C’è sempre più richiesta perchè i vegani ci sono e si fanno sentire, davanti ai mattatoi ma anche alle casse. Con questa voce, anche la grande distribuzione organizzata (GDO) (che detta le regole dell’alimentazione nazionale) si renderà conto della notevole richiesta di cibi vegetali e solo così potremmo affermare che qualcosa sta cambiando.

Non è difficile però trovare nei supermercati della GDO animali vivi agonizzanti in attesa di essere acquistati. Di recente mi è capitato di scattare alcune foto a delle lumache vive, pronte per essere bollite e inscatolate. “Pronte per la cottura”, come recita l’etichetta. Oltre il danno la beffa, in aggiunta alla scritta: “We love fruit”. Il tutto in vendita nei migliori punti vendita della GDO.

In realtà anche se la parola vegan ci sembra ormai “sdoganata” e possiamo trovare cibi vegetali con più facilità, abbiamo ancora molta strada da fare per un mondo “cruelty free”.

Tutti noi, vegani per etica, vorremmo dei supermercati dove fare la spesa senza quella brutta

sensazione che si trasforma in consapevolezza del trattamento riservato agli animali. Vorremmo restare lontani dalle urla silenziose dei pesci ancora vivi che aspettano di essere acquistati sul ghiaccio delle pescherie. Quante volte nei nostri supermercati notiamo aragoste e granchi vivi languire sul ghiaccio? Avete notato quegli occhi alieni guardarvi disperatamente e non siete riusciti a sostenerne lo sguardo? Purtroppo dovremo subire ancora per molto tempo questo calvario emotivo che si alterna tra conquiste fatte e una delusione: entrare in locali dove lo sfruttamento è presente e palese ma allo stesso tempo essere soddisfatti di aver trovato la nuovissima polpetta vegetale nel reparto frigo dedicato ai vegetariani. Si arriva al paradosso di fare della pubblicità sfrenata alla GDO perché finalmente ci ha “concesso” la cioccolata vegan, come se di pubblicità gratuita questi posti ne avessero bisogno e come se ci si dimenticasse dei pezzi animali che inevitabilmente vengono buttati nel retro per finire al macero perché in eccesso di produzione.

Per noi quello che più conta è la vita e la libertà del singolo individuo”.

A volte ricevo delle critiche da vegani etici che si “intristiscono” quando scoprono

l’esistenza di prodotti vegan a forma di gamberi, di scampi, di tonno, di wurstel che

ne riproducono il gusto, la consistenza, la forma. Capisco questo atteggiamento e lo condivido nel pensiero: anche io vorrei un mondo dove non ci fosse la necessità di dover lottare per affermare cose così ovvie. Gli animali non sono cibo e non serve produrre dei wurstel vegetali o del faux

gras (finto Foie gras) per affermare la scelta vegan. Sinceramente non posso

condividerne la strategia e se devo dirla tutta, il miglior metodo è incoraggiare e sostenere le piccole e grandi imprese vegan che producono e vendono solo alimenti 100% vegan in qualsiasi forma, sapore, consistenza.

Quello che non trovi nelle botteghe 100% vegan
Cruelty Free? La strada è ancora lunga – Quello che non trovi nelle botteghe 100% vegan

Ogni pasto vegan consumato è un pasto carnivoro in meno e tanti animali risparmiati allo strazio dell’allevamento. Ogni negozio, pub, burgheria o esercizio 100% vegan è una vittoria per il nostro movimento e soprattutto per gli animali. Se fossero disponibili agnelli di tofu o polli di seitan e se questi andassero a sostituire gli animali veri non avrei un attimo di esitazione nel commercializzarli. Se fossero disponibili lumachine vegan per sostituire anche una singola vaschetta di quell’orrore che mi è capitato di vedere, sarei entusiasta di commercializzarle, perché anche 20 di quelle lumache risparmiate alla bollitura sarebbero 20 vite salvate. Per noi quello che più conta è la vita e la libertà del singolo individuo.

Negli esercizi 100% vegan accanto alle “ultime e fantastiche” cotolette vegetali, non troverai mai animali vivi che aspettano di essere bolliti oppure animali dissanguati, ripuliti e affiancati all’ultimo “meraviglioso” wurstel vegetale. Troverai alimenti che riproducono in tutto e per tutto sapore e consistenza di cibi tradizionali e non avrai mai il sentore di qualche individuo indifeso languire

in attesa di una morte liberatoria.

Credo fortemente che siano le piccole e grandi imprese vegane a dover essere sostenute e incoraggiate e non la GDO che ha come scopo ultimo solamente il profitto e, nella maggior parte del suo commercio, sulla pelle degli animali.

​Andrea Biello, iVegan.it​

Pubblicato originalmente in BeLeaf 3, maggio 2017

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