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Epilessia: una nuova (potenziale) arma nella Cannabis

L'epilessia è un disturbo neurologico che influisce direttamente sul sistema nervoso e causa convulsioni. Sono circa 65 milioni le persone nel mondo a cui...
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Epilessia: una nuova (potenziale) arma nella Cannabis

Epilessia e CannabisL’epilessia è un disturbo neurologico che influisce direttamente sul sistema nervoso e causa convulsioni. Sono circa 65 milioni le persone nel mondo a cui è stata diagnosticata questa patologia e una grande parte convive con crisi convulsive incontrollabili, poiché non è sempre possibile controllarla farmacologicamente attraverso l’uso di antiepilettici utilizzati più che altro per ridurre la gravità delle convulsioni e per calmare l’iperattività del cervello.

Questi farmaci che spesso sono assunti cronicamente hanno molti effetti collaterali. I più comuni includono visione doppia, stanchezza, sonnolenza, e disturbi di stomaco. Quelli idiosincratici includono eruzioni cutanee, problemi al fegato e basso numero di cellule ematiche. Alcuni farmaci hanno effetti collaterali unici, tra cui gonfiore delle gengive, aumento di peso e persino perdita di capelli.

Per fortuna esistono valide alternative all’orizzonte, come l’utilizzo terapeutico della Cannabis. Anche se attualmente è difficile pensare ad un suo utilizzo medico, ho deciso di raccontare alcuni casi di epilessia trattati con essa.

Epilessia e CannabisIl caso più noto riguarda una bambina di 9 anni, Charlotte Figi, originaria del Colorado, affetta da almeno 50 attacchi convulsivi al giorno. Dopo il fallimento dei trattamenti tradizionali, le sue condizioni sono notevolmente migliorate con l’uso di olio di cannabis (contenente sia CBD che THC), passando a soli 2-3 attacchi al mese. L’olio è stato somministrato in congiunzione al regime farmacologico antiepilettico esistente. Questo effetto è perdurato negli ultimi 20 mesi, e Charlotte ha potuto interrompere l’assunzione di altri farmaci antiepilettici.

Un altro interessante studio ci è fornito dai ricercatori del VCU Department of Neurology and the Department of Pharmacology and Toxicology, i quali hanno somministrato estratti di cannabis, cannabinoidi sintetici e comuni farmaci antiepilettici ad animali malati eliminando completamente le convulsioni. Hanno poi affermato: “Ciò dimostra non solo l’azione anticonvulsiva dei cannabinoidi somministrati per via esogena, ma suggerisce anche che il sistema endocannabinoide del cervello funziona attivando i recettori CB1 per limitare la durata delle convulsioni”.

Vi è inoltre la ricerca di un gruppo di scienziati israeliani che hanno condotto un esperimento clinico su 74 adolescenti per un tempo di 3 mesi. Ad essi furono somministrati un estratto standardizzato di CBD. Dopo l’assunzione di CBD, si osservò un netto miglioramento nella frequenza delle crisi epilettiche nell’89% dei partecipanti, oltre a ristabilire sonno, capacità motorie, abilità comunicative e attenzione.

Riporto inoltre uno studio condotto dal GW Pharmaceuticals, l’azienda che ha creato l’Epidiolex (è un farmaco liquido somministrato oralmente che contiene più del 98% di CBD, ed è privo di THC), la quale ha sperimentato l’uso della cannabis su 225 bambini affetti da una rara forma di epilessia, la sindrome di Lennox-Gastaut. Oltre ai farmaci che già ricevevano nello studio sono stati somministrati 20mg per chilogrammo al giorno a 76 pazienti, 10 mg per chilogrammo al giorno ad altri 73 ed un placebo ai restanti 76.

Nei bambini che hanno ricevuto la dose più alta di Epidiolex è stata registrata una diminuzione delle crisi epilettiche in media del 42% paragonata al 17% di coloro che hanno assunto il placebo. Quelli che hanno assunto la dose minore hanno fatto registrare un calo medio delle crisi epilettiche del 37%.

Epilessia e CannabisÈ inoltre interessante la ricerca condotta dal NYU Langone’s Comprehensive Epilepsy Center, svolta su 120 pazienti con sindrome di Dravet, di età compresa tra i 2 e i 18 anni, ai quali sono state assegnate in modo casuale soluzioni orali di cannabidiolo o di placebo per un periodo di 14 settimane. Chi ha assunto cannibidiolo ha riportato una diminuzione della frequenza degli attacchi epilettici di 23 punti percentuali superiore rispetto alla diminuzione degli attacchi nei bambini che avevano assunto un placebo.

Infine, credo sia interessante analizzare uno studio sulla sindrome di Dravet (altra grave forma di epilessia infantile). Questo ha coinvolto 120 bambini affetti, dei quali 61 trattati con Epidiolex e 59 con placebo, continuando a ricevere i farmaci anti-epilettici prescritti. I pazienti ai quali è stato somministrato l’Epidiolex hanno fatto registrare una diminuzione media delle crisi epilettiche del 39% rispetto al 13% del placebo.

Dopo decenni di censura e disprezzo, la cannabis inizia ad essere nuovamente rivalutata come trattamento medico. Per fortuna man mano che le leggi iniziano ad allentarsi, la ricerca scientifica sulla cannabis e sui suoi principi attivi diventa sempre più accessibile. E’ di primaria importanza che la ricerca sia in grado di andare avanti e che la legge e il proibizionismo non intralcino la strada del progresso, che potrebbe aiutare a migliorare la qualità di vita di tantissime persone.

Gli studi citati sopra indicano grandi speranze per coloro che cercano un trattamento sicuro ed efficace contro gli attacchi epilettici, e si tratta solo di alcuni esempi di ricerche che sono state condotte finora.

Si apre così uno spiraglio di speranza per il futuro di coloro che soffrono di epilessia ed altre innumerevoli patologie, grazie ai risultati a cui vari studi sulla cannabis potranno condurre in un domani forse non così tanto lontano.

Pubblicato originalmente in BeLeaf 6, novembre 2017

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