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Furti e danneggiamenti, la canapa light è sotto attacco?

Ogni giorno le cronache locali ci raccontano di storie come queste. Furti, danneggiamenti e sogni infranti. Perché chi investe in questo settore lo fa per passione e con in testa un modello di sviluppo sostenibile che davvero potrebbe cambiare la fisionomia del nostro Paese. Ma poi la fantasia si scontra con la realtà e con persone senza scrupoli. 

E’ questa la storia di Danilo Panzano, 29enne di Brindisi che aveva deciso di investire i suoi risparmi in una piantagione di canapa light in contrada Apani, nei pressi della litoranea nord. Una storia come tante perché negli ultimi mesi sono stati davvero molti, soprattutto giovani, che grazie alla legge 242, che disciplina l’uso della marijuana con percentuali basse di thc, hanno deciso di lanciarsi nel mondo del settore alimentare, della cosmetica e in moltissimi altri ambiti ancora.

Ma un furto subito la scorsa notte (fra martedì 11 e mercoledì 12 settembre) rischia di far naufragare il suo progetto. Un progetto che lo aveva riportato in Italia, dopo tanti anni di emigrazione in Irlanda, Regno Unito e Grecia. Una possibilità di ricominciare nel proprio Paese che forse finirà troppo presto. 

Il sogno spezzato

“Mi hanno rubato – racconta al quotidiano online BrindisiReport Danilo – circa un migliaio di piante distribuite su mezzo ettaro di terreno: praticamente tutto il raccolto. Hanno risparmiato solo alcune piantine”. Danilo ha sporto denuncia ma la possibilità di ‘ritrovare’ la merce sottratta è davvero molto bassa e ripartire non sarà semplice. 

“Quando la legge era ancora all’esame del Senato – spiega Panzano – sono tornato a Brindisi e ho iniziato a zappare, non prima di aver ottenuto una lunga trafila di autorizzazioni”. Danilo ha fatto tutto da solo: è partito da una piccola impresa agricola denominata “Negozio Cbd” e rivendeva ai tanti negozi di cannabis light qualche chilo di canapa.  “Puntavo a costituire una srl – prosegue – e ad aprire un negozio fisicom per far lavorare altri giovani. Ma adesso non so cosa accadrà. Oggi ho dovuto fare una raccolta di emergenza, con una settimana di anticipo rispetto al dovuto. Vedremo se sarà possibile andare avanti”.

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